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Farmaci e dintorni

21 Novembre 2013

Diclofenac, prudenza se il cuore è a rischio


In presenza di fattori di rischio per infarto o ictus, o di patologia cardiovascolare, la terapia sistemica con diclofenac andrebbe sospesa o ripensata in termini di benefici, posologia e periodo di assunzione. E'' questo il monito dell''European medicines agency’s pharmacovigilance risk assessment committee (Prac), il comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell''Agenzia europea dei medicinali (Ema), espresso dopo aver analizzato una serie di studi riguardanti l''utilizzo di questo antinfiammatorio non steroideo (Fans) e salute del cuore. Il dolore muscolo-scheletrico rappresenta un''esperienza comune dell''età adulta, con un impatto negativo sulla qualità di vita e con ripercussioni socio-economiche non trascurabili; in diverse indagini, per esempio, il mal di schiena risulta una delle ragioni più comuni di ridotta attività lavorativa al di sotto dei 45 anni. Se nei più giovani prevalgono le forme traumatiche e da sovraccarico localizzate al dorso e alle spalle, nelle donne risultano più frequenti le nevralgie e i dolori alla cervicale, mentre negli anziani sono tipiche le affezioni croniche reumatiche o artrosiche. Svincolata da origine e presentazione dell''infiammazione, l''attività di diclofenac porta molte volte a un miglioramento dei sintomi. Motivo per cui questo farmaco è ampiamente utilizzato e prescritto. Una revisione di studi condotti sulla sua sicurezza ha però evidenziato un sensibile aumento del rischio di eventi tromboembolici legato a un uso prolungato, e ad alte dosi (150 mg al dì), paragonabile a quello degli inibitori selettivi Cox-2. Per questo motivo diclofenac risulta ora controindicato ai soggetti con insufficienza cardiaca congestizia (classe Nyha II–IV) e con malattia ischemica cardiaca, cerebrovascolare e arteriopatia periferica. 

Perché interessa il farmacista: diclofenac è disponibile come farmaco etico e come prodotto Otc di libera vendita anche per uso sistemico (compresse, buste). Alla luce di queste raccomandazioni è essenziale che il farmacista ponga particolare attenzione ai pazienti con fattori di rischio cardiovascolare – ipertensione, diabete, iperlipidemia, abitudine al fumo di sigaretta – ai quali è opportuno consigliare di assumere il farmaco solo per periodi molto brevi e a dosi ridotte. Ai cardiopatici invece va controindicato. 

Marvi Tonus

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