Farmaci e dintorni
11 Febbraio 2014Una sentenza del Tar del Lazio prende in esame il decreto Balduzzi e le «improponibili tariffe di registrazione dei medicinali omeopatici nel nostro Paese ivi riportate». Lo sottolinea in un suo intervento Simonetta Bernardini, presidente Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata) precisando come l’intervento riguardante il ricorso fatto da Omeoimprese e da Boiron contro il ministero della Salute e l’Aifa per l''annullamento del Decreto, pubblicato sulla G.U. del 15 Marzo 2013 già definito dal Decreto Balduzzi 158/2012 nella parte riguardante i medicinali omeopatici provveda a «sanare la vicenda». In sostanza il Tar riconosce il diritto dello Stato italiano di aumentare le tariffe del 10% e questo riferito, rispettivamente, alla precedente tariffa di 31 Euro richiesta per la registrazione di un medicinale omeopatico unitario e alla tariffa di 154,95 Euro richiesta per la registrazione di un medicinale complesso (altrimenti definito come specialità aziendale), significa che è ammesso un aumento del 10%. Viceversa il Tar ritiene illegale che la tariffa possa subire incrementi fino al 70.000%, come nel caso di alcuni medicinali che, per essere registrati, avrebbero dovuto pagare una nuova tassa di registrazione fino a circa 20.000 Euro. Per quanto riguarda le tariffe per i medicinali omeopatici di nuova registrazione, non soggetti a procedura semplificata, la sentenza è stata invece sfavorevole, quindi rimangono invariate le tariffe fissate dal decreto del 15 marzo 2013. «È auspicabile che dopo questo intervento della magistratura la politica ritorni a fare il proprio lavoro» sottolinea Bernardini «e che il ministero della Salute e l’Aifa si risolvano, finalmente, ad attivare una Commissione composta da esperti delle Società scientifiche (medici e farmacisti), dalle Associazioni dei medici omeopati e antroposofici, dei pazienti dell''omeopatia e antroposofia e dalle Aziende, allo scopo di arrivare ad un nuovo Decreto legge finalmente equo». Nel frattempo, conclude «resta da capire se la scadenza di registrazione dei medicinali omeopatici in Italia già fissata al 31 dicembre 2015, come sarebbe ragionevole pensare, dovrà essere posticipata, dato che le aziende hanno atteso quasi un anno per la sentenza del Tar».
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