Farmaci e dintorni
24 Aprile 2014In un periodo in cui si allunga l’elenco dei microrganismi resistenti agli antibiotici e si assottiglia quello di nuovi antibiotici nelle pipeline delle aziende farmaceutiche, c’è chi guarda a un rimedio alternativo, da noi praticamente sconosciuto, ma che in realtà ha una lunga storia alle spalle. In alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia e Georgia in testa, è possibile acquistare nelle farmacie una terapia alternativa agli antibiotici costituita da miscele di fagi. «Sono dei parassiti naturali dei batteri» spiega Jacques Scheres, dell’Ospedale universitario di Maastricht, membro del consiglio di amministrazione dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie «i fagi si moltiplicano all’interno del batterio che attaccano e lo distruggono; quando i batteri vengono eradicati anche i fagi spariscono. In pratica fagi e batteri sono continuamente in lotta gli uni contro gli altri fino a raggiungere un equilibrio in cui i batteri sono presenti in numero molto basso nell’organismo che a questo punto può curare l’infezione con i suoi mezzi». Una terapia che presenta alcuni vantaggi: i fagi attaccano solo i batteri per i quali sono stati selezionati e sono in grado di uccidere i batteri resistenti agli antibiotici, inoltre, nel caso i batteri divengano resistenti ai fagi, questi ultimi sviluppano nuovi ceppi efficaci. Nei Paesi dell’Est sono stati impiegati nella terapia di infezioni gastrointestinali e urogenitali, ma anche in infezioni severe incluse meningiti, osteomieliti, grandi ferite infette. Ma perché, se la terapia funziona, non viene “esportata” nei Paesi occidentali? «I preparati a base di fagi, la cui produzione avviene in poco tempo a partire anche da fonti presenti in natura, per esempio dall’acqua dei fiumi, non soddisfano le richieste del sistema regolatorio occidentale per lo sviluppo e l’uso di nuovi farmaci» dice l’esperto. A ostacolare ulteriormente le possibilità di sviluppo di questa terapia in Occidente è l’assenza di proprietà intellettuale con conseguente difficoltà a ottenere un brevetto.
Franco Marchetti
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