Farmaci e dintorni
18 Luglio 2014Ruolo più forte allo Stato centrale e alle Regioni esclusivamente quello di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari; maggiore forza alla distribuzione farmaci a livello nazionale e superamento della visione ospedalocentrica in favore di un rafforzamento della rete territoriale per rispondere alla sfida della cronicità, liberando gli ospedali da un'assistenza che dovrebbe essere garantita dal territorio. Sono queste alcune delle indicazioni che arrivano dal documento conclusivo redatto dalle commissioni Bilancio e Affari Sociali della Camera a seguito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn "La sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica", presentato ieri a Montecitorio. Le Commissioni segnalano anche la necessità di fermare le politiche di taglio lineare, di adottare un nuovo sistema di ticket con la fissazione di una franchigia, calcolata in percentuale del reddito, di centralizzare gli acquisti e di accelerare l'accesso sul mercato dei farmaci innovativi. «Consigliamo la lettura del documento» ha dichiarato Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali «perché al suo interno sono scritti tutti i drammi del Ssn: non ci sono più alibi. Se non iniziamo a prenderne atto sarà difficile lavorare per trovare le soluzioni». Per il ministro Beatrice Lorenzin, l'indagine «segna tutti i livelli di criticità del sistema» e ha aggiunto: «Emergono molte questioni, come la necessità di centralizzare il controlli, di dare maggiore forza alla distribuzione farmaci a livello nazionale e di cambiare la governance, che stiamo affrontando dal punto di vita normativo». Il documento, tra le altre cose, fa anche il punto sui «molteplici interventi regolatori mirati alla govemance e al contenimento della spesa farmaceutica a carico del Ssn» di cui è stato oggetto il settore farmaceutico. In particolare, cita, in ordine di tempo, il decreto n. 78 del 2010 che ha indicato quali strumenti per una corretta programmazione e razionalizzazione della spesa farmaceutica «un maggiore controllo delle forme di distribuzione dei farmaci e un diverso sistema di retribuzione delle farmacie, non più basato sul prezzo di riferimento del farmaco bensì sulla prestazione offerta e la predisposizione, da parte dell'Aifa, di tabelle di raffronto tra la spesa farmaceutica territoriale delle singole regioni, con la conseguente definizione delle migliori soglie di appropriatezza relative alla prescrizione dei farmaci generici da parte dei medici del Ssn». Seguito dal decreto-legge n. 95 del 2012 che ha «rideterminato, in diminuzione, il tetto perla spesa farmaceutica territoriale, sia a livello nazionale che in ogni regione, portandolo, per il 2012, al 13,1%» e «ha rimodulato anche la spesa farmaceutica ospedaliera».
Simona Zazzetta
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