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Farmaci e dintorni

08 Gennaio 2015

Anafilassi: istruire sull'uso corretto dei farmaci salvavita


In caso di anafilassi è l'adrenalina la terapia corretta da somministrare subito. Purtroppo, però, solo pochi pazienti usano in modo corretto l'auto-iniettore prescritto dal medico, almeno secondo uno studio pubblicato su Annals of allergy, asthma and immunology, che documenta un uso errato dell'erogatore di epinefrina in molti casi di attacco allergico fatale. «I sintomi anafilattici si verificano improvvisamente e possono progredire con rapidità. Dapprima lievi, come rinorrea, rash cutaneo o sensazioni di malessere diffuso, le manifestazioni possono rapidamente aggravarsi provocando disturbi respiratori, orticaria, senso di costrizione alla gola, nausea, dolori addominali o addirittura arresto cardiaco. Diventando, se non trattate in maniera tempestiva, anche fatali» spiega Rana Bonds, allergologa di Galveston, Texas, e coautrice dell'articolo, sottolineando che solo il 16% dei pazienti cui è stato prescritto l'auto-iniettore di adrenalina per prevenire gravi reazioni allergiche lo usa correttamente. Allo stesso modo, solo il 7% degli asmatici usa gli inalatori nel modo giusto. «I nostri dati suggeriscono che le persone non vengono adeguatamente formate su come utilizzare i dispositivi, oppure non hanno capito le istruzioni, o ancora, le hanno dimenticate» riprende Bonds, spiegando che nel caso dell'auto-iniettore di epinefrina l'errore più comune è di non tenerlo in posizione per almeno 10 secondi dopo l'attivazione. Altri sbagli rilevanti sono l'errato posizionamento dell'ago sulla coscia e l'incapacità di spingerlo con forza sufficiente per attivare l'iniezione. «Nel caso degli inalatori per l'asma, invece, gli errori più frequenti sono di non espirare a fondo svuotando i polmoni prima di inalare il farmaco, oppure di non scuotere il dispositivo prima di attivarlo. «Risultati che indicano l'importanza dell'educazione dei pazienti all'uso degli erogatori, sia di epinefrina sia di farmaci anti-asmatici» aggiunge l'allergologa. E conclude: «Le informazioni verbali e l'addestramento con presentazioni visive possono fare la differenza tra la vita e la morte, specie nel caso dell'adrenalina nell'anafilassi».

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