Farmaci e dintorni
03 Maggio 2016Secondo uno studio pubblicato su Archives of Disease in Childhood, primo autore Tjalling de Vries del Dipartimento di Pediatria al Centro medico Leeuwarden in Olanda, gli antistaminici somministrati in giovane età si associano a una varietà di reazioni avverse tra cui mal di testa, sonnolenza, eruzioni cutanee, modifiche del comportamento e talora convulsioni. «Quando prescrive un antistaminico il medico dovrebbe essere consapevole delle eventuali reazioni avverse, tra cui una possibile correlazione con episodi convulsivi» scrivono gli autori, che hanno esaminato le reazioni avverse da antistaminici tra 0 e 18 anni analizzando i dati archiviati tra il 1991 e il 2014 presso il Netherlands Pharmacovigilance Centre Lareb, l'ente olandese responsabile della raccolta e analisi delle segnalazioni spontanee di eventi avversi da farmaci da parte di operatori sanitari e pazienti.
«Su un totale di 228 segnalazioni che soddisfacevano i criteri di revisione il 16% riguardava la desloratadina, il 15% la loratadina e il 13% il ketotifene» spiega il ricercatore, precisando che le reazioni avverse gravi sono state cinque, incluso un caso di sindrome neurolettica maligna e il decesso di una bambina di 4 anni. Da segnalare una tachicardia da rientro atrioventricolare in un ragazzo di 14 anni dopo somministrazione di azitromicina e fexofenadina, ma anche tre casi di convulsioni in un ragazzo di 11 anni, in una bambina di due anni e in un sedicenne trattati rispettivamente con loratadina, sodio cromoglicato e salbutamolo nel primo caso, con loratadina nel secondo e desloratadina nell'ultimo. «Non tutti i dettagli relativi alle reazioni avverse gravi sono stati pubblicati, ma gli studi di sicurezza sono stati tutti sponsorizzati dai produttori» scrivono gli autori, sottolineando che i loro dati sono imparziali in quando estratti da un archivio di farmacovigilanza su base nazionale. «L'altra faccia della medaglia, tuttavia, è la segnalazione su base volontaria, cosa che può portare a una sottostima dell'incidenza di reazioni avverse, e a un'incertezza sul nesso causa effetto» conclude de Vries.
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