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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

La diretta non divida la professione


In Sicilia l’ipotesi di tornare alla distribuzione per conto ha suscitato contrapposizioni che non hanno ragione d’essere

“La Federazione degli Ordini dei Farmacisti ritiene profondamente sbagliato e controproducente che la questione della distribuzione diretta dei farmaci del cosiddetto PHT sia l’occasione di una contesa tra due componenti fondamentali della professione, i farmacisti che operano nella farmacie convenzionate e i farmacisti ospedalieri. Ai colleghi del Comitato Farmacisti ospedalieri dirigenti precari della Sicilia vorrei ricordare che siamo tutti professionisti che condividono un medesimo percorso formativo e che, a maggior ragione per quanto riguarda la dispensazione dei medicinali, abbiamo le stesse competenze e siamo tutti in grado di tutelare il cittadino al momento della dispensazione. E questo principio vale anche per i colleghi ospedalieri giustamente offesi dal tono tenuto da Associazioni di consumatori che non hanno alcun titolo per sindacare sulla professionalità dei farmacisti”. Così è intervenuto il Segretario della Federazione, Maurizio Pace sulla discussione sorta in Sicilia a seguito dell’ipotesi del passaggio dalla distribuzione diretta alla distribuzione per conto per i farmaci contenuti nel Prontuario Ospedale-Territorio della Regione, discussione nella quale era intervenuta anche un’associazione di consumatori a supporto del ritorno alla dispensazione nelle farmacie di comunità.

La Federazione ha sempre sostenuto che la distribuzione diretta da parte della strutture pubbliche potesse avere un ruolo di competizione con le farmacie private convenzionate (malgrado il vantaggio di Asl e ospedali al momento dell’acquisto) e ritiene che a quello spirito si debba tornare evitando che si creino monopoli di qualsiasi segno. “Soprattutto riteniamo che la Legge 405 (istitutiva della distribuzione diretta) debba essere riformata in modo da valorizzare il ruolo del farmacista come garante del cittadino indipendentemente dalla rete di dispensazione in cui opera” ha proseguito il Segretario della Federazione. Una riforma è necessaria anche considerando che la distribuzione diretta, in altre Regioni,  è andata ben oltre il suo scopo originario, tanto che in alcuni casi si è assistito alla distribuzione di farmaci di Fascia C (come nel caso della Liguria). Per la Federazione degli Ordini, comunque,  il passaggio da una all’altra forma di distribuzione non deve comportare nessuna rivalità tra chi esercita nella farmacia di comunità e chi esercita in ospedale: si tratta semplicemente di valutare quale sistema sia più confacente non solo alla quadratura del conto economico delle Regioni, ma anche all’effettiva tutela dell’accesso al farmaco dei cittadini. “Detto questo, comprendo le ragioni dei colleghi del Comitato “ conclude Maurizio Pace “ma ritengo che la loro specializzazione e le loro competenze nella verifica dell’appropriatezza della prescrizione debbano trovare sbocco e la doverosa valorizzazione all’interno dell’Ospedale, sia attraverso l’istituzione del farmacista di Dipartimento, un altro aspetto che il Ministero della Salute ha messo tra le priorità e per il quale la Federazione si è da tempo impegnata partecipando al progetto sperimentale avviato dal Ministero in cinque Regioni, sia potenziando l’attività di governo del rischio clinico nelle corsie. Ed è chiaro che  nell’azione per valorizzare il ruolo del farmacista in ospedale, gli Ordini e la Federazione saranno sempre a fianco dei colleghi”.

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