Politica e Sanità
16 Novembre 2011Il dicastero della Salute vigilerà sull’attuazione dell’accordo tra Poste e Farmindustria allo scopo di scongiurare «profili di rischio» nelle modalità di consegna e nella tutela della privacy. Questa, in sintesi, la risposta con cui il ministro Fazio ha replicato all’interrogazione presentata l’altro ieri alla Camera da Chiara Moroni (Fli) per conoscere la posizione del dicastero sull’intesa firmata la settimana scorsa. «In linea di principio» ha detto Fazio in aula «l’iniziativa è da condividere per l’utilità del servizio offerto, con particolare riferimento alle persone che sono in condizioni disagiate per infermità permanente o età avanzata, e va vista anche con riguardo a una ricerca realizzata lo scorso anno da Federfarma e Assofarm su incarico e in collaborazione con il ministero della Salute, dalla quale emergono il valore e l’importanza della consegna a domicilio dei farmaci». Inoltre, ha ricordato Fazio, « Poste italiane metterebbe a disposizione una rete di personale dedicato e appositamente addestrato».
Questo tuttavia non significa che il Ministero rinuncerà alle proprie funzioni di controllo. «Ogni considerazione e valutazione sull’utilità del progetto» ha continuato Fazio «non può prescindere né pregiudicare ogni necessario e idoneo controllo circa la sicurezza della consegna dei medicinali a domicilio. In questo senso chiederò che siano fornite tutte le necessarie assicurazioni da parte degli operatori del servizio postale e porremo in essere la necessaria vigilanza del Ministero». Quanto poi ai costi del servizio, Fazio esclude oneri a carico del Ssn, in quanto « l’accordo è un atto contrattuale tra Farmindustria e Poste italiane e quindi non avrà impatti sul Servizio sanitario nazionale. Su questo punto mi riservo comunque di avviare ogni utile valutazione, appena sarà diventato concretamente operativo». Sullo stesso argomento è stata presentata ieri un’altra interrogazione firmata da Domenico Scilipoti (gruppo di Iniziativa responsabile).
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