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Politica e Sanità

17 Novembre 2011

Pensioni a rischio per i medici, farmacisti invece tranquilli


La pensione dei farmacisti? Forse non sarà “ricca” quanto quella dei loro cugini medici, ma è di certo più sicura. Perché nel giro di dieci anni l’Enpam, l’ente previdenziale dei prescrittori, si ritroverà con una spesa per pensioni superiore al gettito garantito dai contributi degli iscritti. La stima è della Corte dei conti, che nella relazione di controllo sul bilancio tecnico triennale dell’istituto, pubblicata il 14 aprile scorso, lancia l’allarme sulla stabilità dei conti e invita a interventi urgenti, senza i quali nel giro di pochi anni l’Enpam rischia di non poter più garantire la pensione ai propri iscritti. E i farmacisti? Al contrario dei loro colleghi prescrittori le loro pensioni non corrono rischi. Per conferma basta andare a leggere la relazione di controllo con cui la Corte dei conti ha passato al setaccio il bilancio tecnico dell’Enpaf. La delibera è dell’ottobre scorso, perché l’ente dei farmacisti ha chiuso il proprio bilancio triennale a giugno mentre l’Enpam l’ha fatto soltanto a dicembre. E lo scenario che ne emerge è decisamente più roseo: se per i medici il rapporto tra pensioni e contributi andrà in rosso dal 2020, nel caso dell’Enpaf rimarrà in abbondante attivo per tutto quel trentennio che dalla Finanziaria 2007 rappresenta uno dei requisiti cui devono sottostare le casse private (nel 2039, in particolare, l’attivo stimato supera i 73 milioni di euro e nel 2059 e sfiora i 286 milioni). Stesso discorso per il patrimonio netto: la normativa richiede una riserva legale sui trent’anni non inferiore a cinque annualità, l’Enpaf oltrepassa ampiamente tale soglia e stima (sempre per il 2039) un attivo di oltre sette miliardi di euro. Per la Conte dei conti, da tali cifre giunge la sostanziale conferma di un «equilibrato sviluppo della gestione per effetto di avanzi di esercizio che, seppur non regolarmente crescenti, consentono la progressiva formazione di sempre più cospicui accantonamenti a riserva». In soldoni: per le pensioni dei farmacisti non si intravvedono all’orizzonte i rischi che invece gravano su quelle dei medici.

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