Politica e Sanità
17 Novembre 2011Catanese, quarant’anni, titolare da sette, Claudio Distefano è il nuovo presidente della Fenagifar, la Federazione nazionale dei giovani farmacisti. Eletto dall’assemblea nazionale riunita sabato scorso a Bologna nella cornice di Cosmofarma, succede a Paolo Corte, alla scadenza del suo mandato e non rieleggibile come vuole lo statuto della Federazione. Per i giovani farmacisti, in ogni caso, si tratta di un avvicendamento nella continuità, come conferma lo stesso Distefano a Farmacista33.
Presidente, che Fenagifar sarà per i prossimi tre anni?
La Federazione nasce come un’agorà per i giovani farmacisti, un luogo di dialogo e confronto, ma anche uno strumento per l’aggiornamento e l’inserimento nel mondo del lavoro. Proseguiremo su questa strada, così come continueremo a coltivare rapporti stretti e proficui con il mondo dell’Università e con le principali sigle della farmacia, da Fofi a Federfarma alle altre associazioni rappresentative.
A proposito di università: la riforma Gelmini rischia di far sparire le facoltà di farmacia, tra i presidi c’è qualche allarme. Qual è la vostra posizione?
Anche noi siamo preoccupati e seguiamo gli eventi con attenzione. Con i Presidi, condividiamo l’auspicio che le facoltà mantengano la visibilità che hanno oggi. La professione di farmacista ha una sua specificità che va tutelata.
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore l’allarme del Censis sui giovani che in Italia potrebbero diventare una specie a rischio d’estinzione. I medici, poi, da più di un anno avvertono che dal 2014 ci saranno serie difficoltà nel ricambio generazionale dei professionisti in attività. E i farmacisti?
I nostri dati dicono che la nostra professione non corre questo tipo di pericoli. Gli iscritti alle facoltà e all’ordine professionale sono in crescita, anziché in calo.
I vostri iscritti riuniscono trasversalmente varie componenti della professione. Rispetto al dibattito in corso sulla fascia C e alle polemiche su quell’articolo del ddl Gasparri-Tomassini che toglierebbe il farmacista da corner e parafarmacie, qual è la vostra posizione?
Non condividiamo interventi estemporanei che scardinano il sistema e ci chiediamo a chi interessi mettere in crisi la farmacia italiana. Riteniamo che il percorso per ammodernare il servizio sia quello di un provvedimento ad hoc ragionato e articolato. E siamo anche convinti che bisogna restituire al farmaco il suo valore etico allontanandolo da logiche esclusivamente economiche e commerciali.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
28/12/2019
Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...
27/12/2019
La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...
27/12/2019
Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...
A cura di Lara Figini
27/12/2019
Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)