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Politica e Sanità

17 Novembre 2011

Belluno, farmacie in campo contro la distribuzione diretta


Farmacie e Asl ai ferri corti, in Veneto, per le iniziative messe in campo dalle aziende sanitarie allo scopo di incrementare il consumo dei farmaci distribuiti in doppio canale. Campo di battaglia la provincia di Belluno, dove a giorni Federfarma lancerà una campagna dal titolo non proprio succinto ma comunque eloquente: “Perché devi andare a ritirare i farmaci in ospedale? In farmacia non fai la coda e non ci sono limiti di orario”. L’obiettivo è quello di ricordare agli assistiti che i farmaci dispensati dall’Asl in regime di Pht possono essere reperiti anche nei presidi del territorio, con comodità spesso maggiore. In tal modo le settanta farmacie del bellunese sperano di contrastare le pressioni messe in campo dalle due Asl della provincia (una nel capoluogo, l’altra a Feltre) per spingere i pazienti a recarsi nelle strutture ospedaliere. «Non siamo contrari all’idea che sulla spesa farmaceutica si debba risparmiare» ricorda il presidente di Federfarma Belluno, Roberto Grubissa «purché tali risparmi non si facciano sulla pelle dei cittadini. E incidano dove c’è realmente bisogno: in Veneto la spesa territoriale è sotto controllo da anni, non è sul territorio che si devono combattere gli sprechi. Intese sulla dpc? A Belluno non ce ne sono, anche se da tempo abbiamo dato la nostra disponibilità a trattare, a patto che si tutelino le farmacie rurali». Ad avvelenare il dente dei farmacisti, in particolare, sono gli incentivi che le due Asl riconoscerebbero ai medici di famiglia per indirizzare i loro pazienti alle farmacie ospedaliere. «Da quanto ci riferiscono gli stessi assistiti» spiega Grubissa «i generalisti prescriverebbero su ricettario bianco per evitare che il malato si rechi in farmacia: se lo facesse dovrebbe pagare di tasca propria, all’Asl invece no». Dai medici, tuttavia, arriva una smentita: «Nessuno prescrive su ricettario bianco» dice Umberto Rossa, segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) «anche perché neanche l’Asl potrebbe dispensare in regime Ssn un farmaco prescritto privatamente. E non riceviamo incentivi di alcun genere, anche se è vero che le Asl ci “invitano” a orientare i pazienti verso le loro farmacie ospedaliere. Piuttosto, è corretto dire che nelle due aziende sono state definite procedure che effettivamente mirano a intensificare la distribuzione diretta: a Belluno siamo tenuti a segnalare i pazienti in terapia con farmaci del Pht, che vengono così presi in carico dal servizio farmaceutico e riforniti a domicilio ciclo per ciclo; a Feltre, invece, gli assistiti ci segnalano telefonate di funzionari dell’Asl che li invitano a ritirare i medicinali di cui hanno bisogno nella farmacia ospedaliera».

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