Politica e Sanità
17 Novembre 2011«I risparmi della distribuzione diretta servono a finanziare nuovi servizi alla cittadinanza». L’Asl di Belluno risponde per le rime alla campagna lanciata da Federfarma provinciale nelle settimane scorse per contrastare le iniziativa dell’azienda sanitaria in materia di doppio canale. Come si ricorderà, il sindacato titolari aveva raccolto numerose testimonianze di bellunesi “spinti” dai medici o dal personale sanitario a ritirare i medicinali nelle strutture pubbliche anziché in farmacia. Ora arriva la risposta del direttore generale dell’Asl, Bortolo Simoni, una replica che ha il sapore del contrattacco: «La distribuzione diretta» spiega il manager in una intervista alla stampa locale «è effettuata secondo le regole. E il nostro obiettivo è quella di potenziarla: per ora siamo al 62% del Pht, vogliamo arrivare al 75%». Quanto a Federfarma Belluno, ha solo da prendersela con se stessa: «A livello regionale» ricorda Simoni «è in corso una trattativa per un accordo sulla dpc che riconosce alle farmacie 8 euro a confezione, 9 per le rurali. Se non si è ancora raggiunto è proprio perché i titolari di Belluno e Padova si oppongono». Accuse respinte al mittente anche a proposito della consegna domiciliare dei farmaci del Pht, affidata a personale sanitario ma non a farmacisti: «Se qualcuno intravvede un esercizio abusivo della professione sporga pure denuncia. Io invece invito i bellunesi a contare le volte in cui in farmacia il medicinale viene consegnato loro da una persona che non porta il camice bianco». Da Federfarma replica immediata: «Che Belluno si opponga all’accordo sulla dpc lo dice Simoni» osserva Roberto Grubissa, presidente provinciale del sindacato titolari «ma così non è. Stesso discorso per la correttezza delle farmacie nella dispensazione, da anni ci impegniamo in tal senso e garantiamo per tutti i nostri associati. Quanto al risparmio assicurato dalla distribuzione diretta, non contestiamo le cifre indicate, ci siamo solo limitati a dare voce al disagio dei cittadini per non poter ritirare il medicinale nella farmacia sotto casa. E comunque, Simoni non dimentichi che a Belluno la spesa farmaceutica è al 13%, forse si dovrebbe intervenire su altre voci». «La distribuzione diretta è fonte di disagi» aggiunge Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto «stiamo lavorando da tempo a un accordo sulla dpc che oltre a riportare in farmacia i prodotti del Pht venga incontro alle esigenze dei cittadini».
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