Politica e Sanità
30 Novembre 2011Dal 1� gennaio avrebbero dovuto essere ritirate le confezioni di farmaci non adeguate ai non vedenti, cioè con le scritte in alfabeto Braille. Tuttavia potrebbero essere graziate da un decreto, presentato il 28 dicembre scorso, nel quale si prescrive che fino alla loro scadenza le vecchie confezioni possano essere vendute alle persone che non hanno bisogno di utilizzare i caratteri Braille. Lo scopo sarebbe quello di evitare l''ingiustificata distruzione di beni di interesse sociale, daltra parte si fa obbligo alle aziende produttrici di rifornire sollecitamente, su richiesta, confezioni con denominazioni in Braille a farmacie e punti vendita che ne risultino completamente sforniti, previa loro richiesta. Non sembra una soluzione particolarmente rapida. Resterebbe invece fermo il divieto di commercializzare nuove confezioni prive di indicazioni per i non vedenti. In realtà lobbligo per le case di prevedere necessariamente a questo requisito era già scattato al 31 dicembre 2005, poi prorogato al 31 dicembre 2006 fino allattuale soluzione-ponte.
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