Politica e Sanità

30 Novembre 2011

---

Sempre più numeroso il personale infermieristico straniero impiegato negli ospedali italiani. Il numero è infatti quasi triplicato nel giro di tre anni: da 2.612 nel 2002 a 6.730 nel 2005. Cifra destinata ulteriormente a salire se si considerano anche quelli che operano nelle case di cura, negli ospizi e nelle cliniche: in totale, fra pubblico e privato, si arriva a circa 20.000. A fare il punto è il ''Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes'', pubblicato su ''Monitor'', la rivista dell''Assr (Agenzia servizi sanitari regionale).
Ma da dove provengono gli infermieri stranieri che lavorano all''interno delle nostre strutture pubbliche? Dal Dossier è emerso che per il 69% sono europei (30% comunitari), per il 12,5% americani (la maggior parte provenienti dal Sud America), per il 12,2% asiatici, per il 6,6% africani e lo 0,4% arriva dall''Oceania. Tra i Paesi più rappresentati, la Romania, la Polonia, la Bulgaria, il Perù, la Colombia, il Brasile, la Tunisia e l''India. Il fenomeno ha riguardato anche il settore ospedaliero privato dove, secondo i dati dell''Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), nel triennio 2001-2004 hanno trovato lavoro 700 infermieri europei e 250 tunisini.