Politica e Sanità
15 Novembre 2011Nella Penisola il numero di fumatori si è infatti stabilizzato. E di fronte all''emergenza tabagismo, "prima causa di morte evitabile nel mondo - ricorda l''esperto - bisogna smetterla di cullarci sugli allori: basta festeggiare compleanni. I fumatori vogliono essere aiutati, ma per sostenerli non si sta facendo niente di quello che si dovrebbe fare", spiega Zuccaro. Se nel 2005 la vendita di sigarette è diminuita del 6,1% rispetto al 2004, nel 2006 si è registrato un aumento dell''1,1%. "I dati preliminari del 2007, ancora da confermare - precisa lo specialista - parlano di una nuova riduzione dell''1% circa, quindi di una compensazione" rispetto alla ripresa dell''anno precedente. In altre parole, la riduzione dei consumi è ferma al dato del 2005. "E questo accade appunto perch� non si attuano i provvedimenti necessari", ribadisce Zuccaro. Primo fra tutti "l''aumento del prezzo delle sigarette a 5 euro a pacchetto: non un rincaro di pochi centesimi di euro, giusto per coprire il tasso di inflazione, bensì un aumento consistente capace di agire come disincentivo reale" all''acquisto di ''bionde''. "Da un''indagine Doxa - sottolinea l''esperto - è emerso infatti che, se il prezzo di un pacchetto di sigarette salisse a 5 euro, il 30-40% degli italiani comincerebbe a diminuire i consumi giornalieri fino poi a smettere". Secondo Zuccaro, "l''aumento del costo delle sigarette a 5 euro a pacchetto dovrebbe servire anche per finanziare campagne di sensibilizzazione sui danni delle sigarette e studi scientifici sul tabagismo". Ma gli interventi non dovrebbero limitarsi al versante economico. "Per la disassuefazione dalla dipendenza dal fumo esistono oggi farmaci efficacissimi - evidenzia il direttore dell''Osservatorio - Medicinali che dovrebbero essere gratuiti per il paziente", rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Inoltre, "andrebbe facilitato l''accesso ai centri antifumo distribuiti sul territorio nazionale", prosegue Zuccaro. Al 2007 le strutture censite sono 346 (contro le 334 del 2006), di cui 266 presso ospedali e ASL e 80 attivati dalla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori). In particolare, per lo specialista "l''intero percorso terapeutico previsto da questi centri, farmaci compresi, andrebbe incluso nei Lea. E bisognerebbe anche trovare un modo per ''rimborsare'' il paziente di tutto il tempo che deve trascorrere in questi centri", aggiunge. Quanto alla scarsità di controlli sull''effettivo rispetto della legge antifumo, denunciata più volte dall''ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, papà della normativa, Zuccaro ritiene che "i controlli devono naturalmente essere fatti. Ma devono essere mirati a colpire le ''sacche'' di contravvenzione, ossia devono avvenire su segnalazione nei luoghi (per lo più di lavoro) in cui la legge non viene rispettata".
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