Politica e Sanità
30 Novembre 2011La farmacovigilanza in Italia resta ancora carente sul piano quantitativo, ma la qualità delle segnalazioni è notevolmente migliorata. Lo segnala LAIFA nel primo numero di Reazioni, il nuovo bollettino di farmacovigilanza edito dallAgenzia
Lattività di farmacovigilanza è centrale nella tutela della salute, tanto che lOrganizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo fissato un gold standard per definire lefficacia del sistema in un paese: ci devono essere almeno 30 segnalazioni ogni 100 mila abitanti. LItalia da questo standard è ancora lontana, e da tempo si oscilla attorno alle 10-11 segnalazioni. Ma la situazione va migliorando, come spiega un editoriale di Reazioni, il nuovo bollettino di farmacovigilanza dellAIFA, che prende il posto di Farmacovigilanza News (la nuova pubblicazione è consultabile anche sul sito dellAgenzia). Forse il miglioramento non si avverte molto per gli aspetti quantitativi, ma per quelli qualitativi sì. Migliora la qualità delle segnalazioni di reazioni avverse in Italia: nel 2001 nel 48% delle segnalazioni non era definita la gravità, nellanno appena trascorso questo dato è sceso al 3,8% si legge nellarticolo. Una tendenza importante, che si inquadra nei grandi progressi registrati in questi ultimi anni nel settore.
Secondo leditoriale, è stata lattivazione nel 2001 della Rete nazionale informatizzata a permettere di creare un sistema di collaborazione tra lAIFA e i responsabili territoriali che ha portato a una ottimizzazione delle attività di farmacovigilanza, dalla raccolta delle segnalazioni spontanee alla comunicazione delle nuove prove sulla sicurezza dei farmaci. Importanti cambiamenti legislativi a livello nazionale e comunitario hanno rappresentato un passaggio fondamentale per il rilancio della farmacovigilanza come attività indispensabile per la tutela della salute pubblica. Resta, è vero, il dato numerico ancora inferiore agli standard sia in termini di segnalazioni che di medici segnalatori ma, come si legge nel bollettino vi è uninversione di tendenza rispetto alla diminuzione delle segnalazioni che continuava dal 2002: laumento delle segnalazioni del 14,7% ha portato al numero complessivo più alto dal
Infatti vi sono state lanno scorso 6.551 segnalazioni, mentre nel 2002 erano state 9.401. Resta la disomogeneità tra le Regioni: Nel 2006 due regioni, Toscana e Lombardia, hanno fatto registrare un incremento di segnalazioni che esprime tutto laumento nazionale, mentre delle altre regioni alcune sono stabili e altre hanno avuto importanti cali di segnalazioni. Tuttavia il miglioramento qualitativo è stato netto sia per una maggiore completezza delle informazioni, sia per una maggiore aderenza ad alcuni criteri internazionalmente adottati. Laspetto qualitativo conclude è di grande importanza nel processo della generazione di un segnale di allarme poich� maggiori sono le informazioni contenute in una segnalazione tanto più accurate sono la sua valutazione e le eventuali azioni che ne derivano.
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