Politica e Sanità

30 Novembre 2011

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In alcune aree della Gran Bretagna il numero di medici rispetto alla popolazione è di molto inferiore alla media nazionale (poco meno di 60 per 100.000). Di qui la proposta, governativa ma di cui si è fatta portavoce il ministro della sanità Patricia Hewitt, di stipulare contratti tra il Servizio sanitario nazionale e ambulatori di medici di medicina generale organizzati e ospitati all’intermo di supermercato o di grandi farmacie (gli esempi riportati dalla stampa citano le farmacie della catena Boots e i supermercati della Tesco). I primi quattro contratti sono stati offerti per le zone di Hartlepool, County Durham, Mansfield e Great Yarmouth, e avranno durata quinquennale. La British Medical Association si è detta critica verso questa soluzione, che prefigura una privatizzazione dell’assistenza di base. Il ministro Hewitt, dal canto suo, ha sostenuto che i generalisti britannici fanno un buon lavoro, ma che evidentemente l’organizzazione attuale non può sopperire a tutte le necessità.