Politica e Sanità
30 Novembre 2011Un accordo e un convegno, entrambi toscani, mettono a fuoco la centralità del farmacista nella tutela della salute. La Regione mette nero su bianco lintegrazione nel sistema delle cure e il titolare della Salute, Livia Turco, chiede di prendere in carico il cittadino paziente. E promette: Ci impegniamo a difendere la titolarità della farmacia in sede europea
Il convegno Farmacia e servizio sanitario: un futuro di integrazione (Montecatini Terme, 30 marzo) si è svolto quasi in scia alla sigla dellaccordo siglato dalla Regione Toscana, dallAssociazione dei titolari (URTOFAR) e dalla Confederazione italiana servizi pubblici enti locali (CISPEL). Del resto loggetto è il medesimo. Infatti, con questo accordo, per esempio, le farmacie toscane potranno prenotare per via telematica le prestazioni e riscuotere le quote di compartecipazione a carico del cittadino. Si prevedono anche listituzione dellAssistenza farmaceutica domiciliare, la collaborazione allinformazione e alleducazione sanitaria, lutilizzazione in farmacia di strumenti diagnostici di prima istanza per il monitoraggio di alcune patologie (diabete, ipertensione, coagulazione del sangue). Altrettanto importante il progetto di vigilanza, basato su una tessera magnetica che permetterebbe di monitorare le prescrizioni (per ridurre le interazioni) ma anche le prescrizioni per patologie croniche, così da permettere la consegna del medicinale senza ricetta in caso di necessità. "Anche alla luce delle trasformazioni demografiche e dell''invecchiamento della popolazione � ha detto l''assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - oggi le esigenze dei cittadini richiedono interventi e servizi sempre più fruibili nel territorio. In questo quadro la farmacia, sia per le professionalità che esprime sia per la sua presenza capillare sul territorio, rappresenta la prima interfaccia tra il Servizio sanitario e il cittadino. Una posizione pienamente condivisa dal Ministro Livia Turco, intervenuta al Convegno di Montecatini, che ha tenuto a sottolineare la funzione sociale della farmacia, che deve essere accentuata, anche per rispondere al senso di sconforto e sfiducia che leggo nei cittadini: i farmacisti ci devono aiutare a ricostruire la fiducia nel Servizio sanitario.
E indubbio che oggi la farmacia debba andare oltre il ruolo di distributore del farmaco ha commentato Andrea Giacomelli, delegato regionale della Federazione nazionale degli Ordini quindi non possiamo che accettare linvito del ministro Livia Turco a prenderci carico del cittadino, soprattutto di quelli più fragili. E vediamo anche positivamente limpegno del Ministro a dare concretezza a questi obiettivi, partendo già dal lavoro nei tavoli avviati per la ridefinizione del sistema farmaceutico. Come ha ricordato anche il presidente della Federazione, Giacomo Leopardi, lo scenario è cambiato e non da oggi, e bisogna tenerne conto, una necessità colta già da tempo dalla FOFI, e che ha trovato espressione concreta nel documento sulla professione presentato lo scorso ottobre, le cui linee concordano con quelle dellaccordo toscano. Se la necessità di cambiare è ben presente a tutti, sembra anche essersi imposta la convinzione che i cambiamenti possano venire soltanto se si coinvolgono professionisti investiti delle loro responsabilità e confermati nella loro autonomia. Ci impegniamo ha infatti detto il ministro Turco a difendere lesclusiva della titolarità della farmacia per i farmacisti contro la procedura di infrazione avviata dallUE sulla questione dellingresso di società di capitali. Un aspetto cruciale, ben noto alla categoria, sul quale si focalizzano interessi fortissimi e tentazioni monopolistiche che, già nel medio periodo, potrebbero vanificare molti aspetti, a cominciare dalla capillarità, di quel ruolo socio-sanitario che si richiede alle farmacie.
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