Politica e Sanità
30 Novembre 2011Un etico consegnato in mancanza di prescrizione, è ovvio, è uninfrazione alla legge e alla deontologia. Ma possono esservi circostanze in cui si tratta di un errore forzato, perch� ne va della continuità assistenziale
Il fatto è noto: una trasmissione molto popolare, Striscia la notizia, denuncia la cessione di farmaci etici senza prescrizione da parte di farmacie. Il fatto è grave, indubbiamente, ma nel giudizio dovrebbero entrare anche alcune considerazioni, per così dire, di contesto. Infatti si tratta chiaramente della risposta, sbagliata, a unemergenza non certo inventata dalla categoria dei farmacisti. Infatti non sempre la continuità assistenziale è assicurata in tutte le sue articolazioni e può ben essere che vi sia la farmacia ma non il medico di fiducia. Quanto reale sia questo problema lo provano anche iniziative concrete, come quella della Regione Toscana (si veda Farmacista33 del 2 aprile). Nel progetto concordato con lURTOFAR si prevede, infatti, un sistema che memorizza su una card individuale le prescrizioni per patologie croniche, così da permettere in futuro la consegna del medicinale senza ricetta in caso di necessità.
E in questo senso vanno le dichiarazioni dei vertici della Federazione nazionale degli Ordini.Sono rimasto profondamente turbato dai contenuti del servizio trasmesso dal programma televisivo Striscia la notizia del 10 aprile 2007, nel corso del quale si denunciava la cessione da parte di alcune farmacie della provincia di Caserta, di farmaci senza la prescritta ricetta medica ha dichiarato il Presidente Giacomo Leopardi. Sicuramente si è trattato di episodi espressione di innegabile leggerezza da parte del farmacista di turno, senza dubbio contrari alle regole di carattere normativo e deontologico che disciplinano il servizio farmaceutico. Tuttavia, senza comunque voler giustificare in alcun modo quanto accaduto, sono assolutamente conscio del fatto che spesso si verificano circostanze per le quali il farmacista si trova a dover far fronte in maniera tempestiva alle richieste del paziente, il quale, in casi di necessità o di urgenza o di patologia cronica, si trovi nelloggettiva difficoltà di reperire un ambulatorio medico aperto o un medico di fiducia che possa compilare la prescritta ricetta medica. Si tratta di problematiche nei confronti delle quali, prosegue Leopardi, il legislatore si è spesso dimostrato sensibile, ma è necessario ora che tali situazioni, sempre contraddistinte dal carattere di necessità e di urgenza, vengano definitivamente legalizzate. A tale proposito il Ministero della salute, anche su nostra sollecitazione, ha predisposto allinterno dello schema di modifica al Decreto legislativo 219/06, la previsione di unapposita disposizione che affida al Ministero stesso lindividuazione delle condizioni che consentono al farmacista, in caso di estrema necessità e urgenza, di consegnare un farmaco al cliente che ne faccia richiesta, in assenza di prescrizione medica.
E proprio per questo, ha dichiarato inoltre Maurizio Pace, Segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, che allinterno del documento programmatico della Federazione, abbiamo proposto, al fine di elevare la garanzia e il monitoraggio nella dispensazione del farmaco da parte del farmacista, lattivazione di una card personale per ogni paziente, provvista di un microchip, contenente i dati dei farmaci assunti o in corso di assunzione da parte del paziente in questione. Questo sicuramente prosegue Pace potrebbe essere uno strumento assolutamente indispensabile, soprattutto nel caso in cui venisse riconosciuta per legge la possibilità al farmacista, in casi limitati e specifici, quali patologie croniche e/o situazioni di necessità o urgenza dovuti ad una momentanea irreperibilità del medico curante, di consegnare al paziente il farmaco, anche senza la contemporanea presentazione della ricetta medica.
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