Politica e Sanità

30 Novembre 2011

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Nei casi di asma persistente ma lieve, potrebbe essere sufficiente intervenire solo quando si manifesta la sintomatologia acuta, almeno secondo un recentissimo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il trial - battezzato ''Best'' (beclomethasone plus salbutamol treatment) e promosso da Chiesi Farmaceutici - ha coinvolto 500 pazienti (il 60% dei quali affetto da asma allergica) in 8 centri italiani e 14 europei, seguiti complessivamente per 6 mesi. Dalle osservazioni è emerso che una semplice terapia inalatoria assunta al momento della crisi, basata sul ''mix'' precostituito tra un broncodilatatore (salbutamolo) e un cortisonico (beclometasone dipropionato), permette un controllo clinico analogo a quello offerto dallo schema raccomandato dalle linee guida attuali: terapia inalatoria quotidiana e continuativa con cortisone, associata a broncodilatatore al momento dei sintomi.