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Politica e Sanità

30 Novembre 2011

Ma il ministro della Salute si oppone


“Chiederò'' al Senato di correggere la decisione della Camera di ieri” ha dichiarato il ministro della Salute Livia Turco, a proposito  dell''emendamento approvato dalla Camera che permette la vendita dei farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie. “Non posso che esprimere il mio dissenso nei confronti dell''emendamento, presentato da deputati della maggioranza e approvato ieri dalla Camera dei Deputati, che consente la vendita nei normali esercizi commerciali e negli appositi corner dei supermercati anche dei medicinali appartenenti alla classe C”, prosegue la dichiarazione del ministro “La ragione del netto dissenso poggia su precise considerazioni di carattere sanitario. Al contrario dei farmaci di automedicazione (classe C bis), i medicinali compresi nella classe C appartengono, in modo prevalente, a tipologie di prodotti di impiego assai delicato e, per questo motivo, vendibili soltanto dietro presentazione di ricetta medica e, talora, subordinatamente alla ricorrenza di ulteriori condizioni. Far uscire dalla farmacia la vendita di questi medicinali vuol dire non comprendere il sistema di garanzie che viene oggi assicurato da tali esercizi: un sistema che non è caratterizzato dalla sola presenza di un farmacista, ma da un fitto, collaudato e continuo scambio di informazioni fra i professionisti che operano in farmacia, le autorità nazionali preposte all''autorizzazione e alla sorveglianza dei farmaci e le autorità sanitarie regionali e locali preposte alla sorveglianza degli esercizi medesimi”.

Il ministro sottolinea poi che in questo gruppo di medicinali”sono compresi farmaci oncologici, farmaci dopanti, e altri, del tutto simili, per alcune basilari caratteristiche tecniche, ai farmaci di fascia A erogati dal SSN. Soltanto la struttura di dispensazione giornalmente abituata a maneggiare gli uni e gli altri, e cioè la farmacia, è in grado di fornire al paziente le informazioni e i servizi indispensabili per un uso sicuro di prodotti che restano, comunque, ad elevato rischio”. Il ministro conclude dicendo che la situazione che si verrebbe a creare come “tutto il contrario di quello che tutti auspicheremmo: un sistema chiaro e trasparente basato su una netta distinzione dei ruoli e delle responsabilità per offrire le massime garanzie sanitarie al consumatore. E per questo motivo - ha concluso Livia Turco - che il Ministro della salute intende impegnarsi perch� il Senato elimini questa norma sbagliata e frettolosamente approvata”.

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