Politica e Sanità
30 Novembre 2011Sarà il Governo steso a chiedere leliminazione dellemendamento sulla vendita delletico fuori dalla farmacia. Lo ha comunicato lo stesso ministro della Salute. La Federazione esprime la sua soddisfazione, e ricorda che non si tratta di resistere ai cambiamenti, ma di ricercare cambiamenti che si inseriscano in un rinnovo complessivo del sistema, senza fughe in avanti
Non lasciano spazio a dubbi le dichiarazioni rese ieri dal ministro della Salute, Livia Turco sulla vicenda delletico al di fuori delle farmacie "L''emendamento approvato dalla Camera sulla vendita dei farmaci di fascia C con ricetta nei supermarket è improprio�è stato il frutto di una discussione parlamentare confusa, dove molti deputati non conoscevano bene
Una linea saggia, che risponde anche a preoccupazioni dordine sociale, legate alla possibile riduzione della capillarità del servizio farmaceutico sul territorio, attualmente assicurata anche nei centri rurali e negli agglomerati periferici. Il comunicato però fa presenti anche due altri aspetti molto importanti, e spesso dimenticati nelle polemiche di questi giorni. Il primo verte sul costante richiamo che è stato fatto più volte allEuropa e alle normative comunitarie. Vale la pena ricordare dice infatti il comunicato che liniziativa approvata dalla Camera non solo non ha riscontro in alcun Paese europeo, ma appare anche in controtendenza rispetto alla posizione intrapresa dal governo italiano di fronte alla Corte di Giustizia europea, dove è ancora in attesa di soluzione la procedura di infrazione promossa dalla Commissione di Bruxelles. Il secondo aspetto riguarda laccusa, anchessa frequente, di un atteggiamento di chiusura a priori della Federazione nei confronti di qualsiasi novità. La FOFI, al contrario, vuole ribadire che una riforma del settore farmaceutico è senzaltro auspicabile, anzi, necessaria per ammodernare il servizio. Il Tavolo tecnico istituito dal ministero della Salute è, dunque, la sede ottimale in cui mettere a confronto le proposte e definire un progetto organico. Quello che non pare utile a questo scopo, sono invece le sorprese legislative - ferme restando le prerogative del Parlamento � che, oltre a vanificare in corso dopera lobiettivo di una riforma ben articolata, rischiano di aprire scenari confusi e di innescare pericolose reazioni a catena, a danno del servizio ai cittadini
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