Politica e Sanità
30 Novembre 2011Un rapporto di Cittadinanzattiva disegna un quadro di disagi generalizzati per i malati. E uno scarso coordinamento tra i diversi livelli di assistenza
In Italia, il 36,6 per cento della popolazione soffre di una malattia cronica più o meno grave, con un picco superiore al 40 per cento nel Centro, mentre nel 2001 arrivava a 35,9 per cento. Per quanto riguarda gli anziani, le patologie croniche colpiscono l''80,7 per cento del totale; ma non sono immuni nemmeno i giovani sotto i 24 anni: nel 2001 erano il 9,7 per cento, oggi sono quasi il 10 per cento. Inoltre, il 35 per cento degli uomini al di sopra dei 60 anni presenta due o più patologie e il fenomeno è destinato ad aggravarsi progressivamente con l''età. Questo il quadro dell''ultimo Rapporto sulle politiche della cronicità, un''indagine condotta da Cittadinanzattiva-Coordinamento nazionale associazioni malati cronici sul rispetto dei 14 punti fissati dalla Carta europea dei diritti del malato. Su 14 diritti, i più ''negati'' ai malati cronici sono risultati quello all''accesso alle cure, all''informazione, al rispetto di standard di qualità e al tempo. Ma a emergere è anche la scarsa attenzione da parte dello Stato per le risorse economiche destinate alla prevenzione. Solo una porzione relativamente ristretta del budget del sistema sanitario è dedicata alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie croniche, malgrado la normativa richieda di destinare il 5 per cento dei fondi. Secondo gli ultimi dati, infatti, la media nazionale si attesta al 3,8 per cento, con i valori più alti in Molise (7 per cento), Valle D''Aosta (6 per cento), Sardegna (5 per cento) e Calabria (4,7 per cento), e quelli più bassi nel Lazio (1,8 per cento), in Sicilia (2,7 per cento), e in Friuli Venezia Giulia (2,8 per cento). Risultato: la prevenzione ''pesa'' sulle famiglie e sui pazienti in termini di costi privati, tempi di attesa e accesso alle informazioni. Nel 60 per cento dei casi si segnalano lunghe attese per ottenere prestazioni utili per prevenire la patologia e le complicanze. Anche il diritto all''informazione e il coinvolgimento attivo del malato cronico nel percorso di cura e nel miglioramento dei servizi scarseggia.
Il 55 per cento delle associazioni interpellate da Cittadinanzattiva per l''indagine, segnala infatti che i pazienti non ottengono informazioni fondamentali per autogestire al meglio
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