Politica e Sanità
30 Novembre 2011Tra i farmacisti toscani ha suscitato parecchio sconcerto l’accordo firmato nei giorni scorsi da Regione e Poste italiane per l’erogazione di servizi sanitari sul territorio. Se n’è fatta portavoce ieri Federfarma Toscana, che in una nota esprime «assoluta contrarietà» nei confronti dell’intesa. Che, tra le altre cose, autorizza gli uffici postali a svolgere servizi Cup (prenotazione e ritiro referti) e soprattutto accenna all’eventuale consegna a domicilio dei farmaci. «Nel momento in cui si affida al postino il recapito dei medicinali» è il commento del presidente dell’Urtofar, Marco Nocentini Mungai «si innescano rischi per la salute dei cittadini che ci preoccupano non poco». Per i titolari, poi, l’accordo è danno e beffa allo stesso tempo. Perché è passato solo un mese o poco più da quando il presidente della Regione, Enrico Rossi, aveva ringraziato pubblicamente le farmacie per l’aiuto prestato ai cittadini sui ticket introdotti ad agosto. Una collaborazione offerta a titolo gratuito che Federfarma Toscana riteneva di poter “spendere” al tavolo sui nuovi servizi, che avrebbe dovuto essere convocato a breve come prevedeva l’intesa sulla dpc stipulata nel maggio scorso. «E’ evidente» osserva ancora Nocentini «che l’accordo con le poste introduce un elemento di perturbazione nella trattativa a venire. Stiamo valutando le iniziative da adottare per rispondere, ma in questo scenario diventa difficile sedersi attorno a un tavolo e parlare di servizi».
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