Politica e Sanità
23 Dicembre 2011«La speranza è l’ultima a morire, ma se le cose dovessero restare così la chiusura delle farmacie resta l’unica soluzione» lo afferma il presidente di Federfarma Annarosa Racca, nel corso di un incontro con la stampa a Milano. Oggi è previsto un incontro del Consiglio direttivo a Roma, nel corso del quale verrà presa una decisione, ma l’orientamento sembra quello della serrata, a meno che non si arrivi alla soppressione dell’articolo 32, ipotesi piuttosto remota. Del resto secondo Racca non ci sono alternative con un Governo «che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese». Principali vittime di questa iniziativa sarebbero i cittadini in particolare nei piccoli comuni dove «le farmacie rurali rappresentano l’unico presidio sanitario sempre facilmente accessibile sul territorio e sono un punto di riferimento per la popolazione, soprattutto gli anziani, molto numerosi nei piccoli centri, dove altri servizi non sono presenti o funzionano con orari ridotti. Ma questo evidentemente non interessa il Governo» che come sottolinea la presidente di Federfarma, nonostante le ripetute richieste, non ha incontrato i rappresentanti di categoria. Nel suo sfogo la Racca sottolinea , poi come questa Manovra vada a vantaggio delle grandi multinazionali e della grande distribuzione e sia l’esito della ripicca di qualche segretario politico, con riferimento al leader del Pd Bersani. «Quella tra parafarmacie e farmacie è una battaglia tra poveri» ribadisce la presidente di Federfarma, che non crede che le parafarmacie beneficeranno realmente di questa manovra, il vero “nemico” è rappresentato dai grandi capitali, «ma non intendiamo piegarci» conclude. Intanto il Codacons minaccia di denunciare le farmacie che faranno la serrata: «Non è accettabile che per difendere i propri interessi di parte si intimoriscano i consumatori con questi annunci, specie considerato che i farmacisti continuano a essere una categoria garantita e privilegiata, i cui guadagni milionari sono stati appena sfiorati dalle precedenti liberalizzazioni in materia» conclude il Codacons. Ma i titolari sono avvertiti: se sceglieranno la serrata, difficilmente troveranno dalla loro stessa parte le farmacie comunali. Questo sarebbe l’orientamento che i vertici di Assofarm hanno trasmesso a Federfarma a fronte degli inviti del sindacato per un fronte comune nella protesta contro la liberalizzazione della fascia C. La decisione non è ancora ufficiale perché l’assemblea dell’associazione che riunisce le municipalizzate si riunirà soltanto il prossimo 20 dicembre.
Marco Malagutti
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