Politica e Sanità

19 Gennaio 2012

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«Dalle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da diversi rappresentanti delle parafarmacie emerge una scarsa conoscenza del servizio farmaceutico. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che molti di loro non sono farmacisti, ma operatori economici che ragionano in un’ottica puramente commerciale». Lo sottolinea una nota di Federfarma che aggiunge «solo in questo modo si spiegano le prese di posizione di questi soggetti che arrivano addirittura a criticare duramente la volontà del Governo di aprire un rilevante numero di nuove farmacie e sferrano attacchi personali nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni, accusati di piegarsi alle pressioni delle lobby». In più l’associazione dei titolari di farmacia evidenzia come «anche sul numero dei potenziali posti di lavoro che scaturirebbero dalla liberalizzazione le parafarmacie diffondono dati discordanti e irrealistici: infatti il potenziamento del canale alternativo alla farmacia comporterebbe solamente un travaso di personale dall’una all’altro». Il vero obiettivo? Secondo Federfarma «quello di accaparrarsi le zone più redditizie e fare della vendita di farmaci una pura e semplice questione di profitto, compromettendo il buon funzionamento del servizio farmaceutico e consegnandolo nelle mani della Grande distribuzione organizzata. Non è questo quello che si aspettano tanti laureati in farmacia che confidano di ottenere una farmacia partecipando ad un concorso».