Politica e Sanità
23 Marzo 2012Contro il limite dei 65 anni per la direzione della farmacia Federfarma (nella foto il presidente Annarosa Racca) risfodera lo sciopero. Data già fissata, giovedì 29 marzo. Una decisione assunta ieri in clima da emergenza (tanto che i tempi di preavviso sono inferiori ai minimi di legge) dopo lo sgomento per il parere del ministero della Salute sul famigerato comma 17, tra pochi giorni legge per tutte le farmacie nessuna esclusa. « Se non tempestivamente rivista» scrive il sindacato nella nota che ufficializza l’agitazione «l’interpretazione del Ministero colpirà nel giro di pochissimi giorni più di un milione di cittadini». Quelli, cioè, che abitano in prossimità delle farmacie i cui titolari hanno 65 anni o più e non possono permettersi di stipendiare un direttore.
Ma quanti sono esattamente? Cifre precise sembra non possederle nessuno. Dall’Enpaf si può avere al massimo il numero dei titolari ultrasessantacinquenni, 4.200 circa, più altri 1.400 che alla soglia fatidica dovrebbero arrivare per la fine dell’anno. Ma non tutti sono messi a rischio dal comma 17, primo perché nelle cifre dell’Enpaf sono ricompresi anche i soci delle società di gestione (che in teoria dovrebbero avere meno difficoltà di altri ad avvicendare il direttore) e poi perché dal totale andrebbero tolti anche quei “monotitolari” che per superare il problema possono affidarsi a un parente o a un collaboratore già in servizio nella farmacia. Probabilmente il cambio di mansione richiederà un adeguamento di salario, ma almeno l’organico resta inalterato.
Urge una mappatura e proprio allo scopo una quindicina di giorni fa la Fofi aveva sollecitato gli Ordini provinciali a conteggiare le farmacie con titolare 65enne. I calcoli sono ancora in corso ma i primi dati offrono già un’idea: a Roma, per esempio, su 1.015 farmacie sono 344 quelle con titolare over 65. «E più della metà di costoro» specifica il presidente dell’Ordine capitolino, Emilio Croce «rischia di non avere un parente cui “passare” la direzione». Ad Avellino le farmacie “a rischio” sono 40 su 160, «ma da verifiche più dettagliate» aggiunge il presidente dell’Ordine, Ettore Novellino «quelle che non hanno neanche un parente o un collaboratore cui dare la direzione si riducono a una soltanto».
Intanto Federfarma minaccia azioni legali a tutela delle farmacie e lettere di diffida alle Regioni. Che al momento non sembrano sollevare obiezioni al parere ministeriale. «Il dicastero è stato chiaro e le rispopste sono attinenti» è il commento di Loredano Giorni, dirigente del Servizio farmaceutico della Toscana «ora possiamo partire spediti. Tutto chiaro anche su orari e turni? Direi di sì, evidentemente capiamo più di molti studi di avvocati».
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