Politica e Sanità

06 Aprile 2012

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La spesa per i farmaci negli Stati Uniti ha raggiunto 320 miliardi dollari l''anno scorso, (+3,7% dal 2010) grazie a una spinta data dall''introduzione di nuovi medicinali ma bilanciata da una prescrizione debole, poiché, stando ai dati pubblicati da Ims Health, i cittadini americani hanno ridotto il numero delle visite mediche. Lo scorso anno, la spesa sui farmaci di marca è cresciuto del 2,2% su base nominale, ma le spese di propria tasca dei pazienti assicurati è scesa, con un calo di 1,8 miliardi di dollari a partire dal 2010. Quasi un terzo della spesa totale si concentra su terapie per il trattamento di tumori, di malattie polmonari ostruttive croniche, di dislipidemie, del diabete e di disturbi mentali. Ognuna di queste aree ha attraversato una rapida crescita nel mercato grazie all’introduzione di nuovi farmaci e di strumenti di diagnosi. Sono 34 i nuovi farmaci lanciati negli Stati Uniti lo scorso anno, il numero più alto nell’ultimo decennio, tra cui nuovi antitumorali, terapie per la sclerosi multipla, per l’epatite C e per le malattie cardiovascolari, senza contare che anche tra i farmaci orfani sono stati numerosi nuovi lanci. Ma sono crollate le visite ambulatoriali e i ricoveri programmati. La vendita dei farmaci da prescrizione è calata dell’1,1% in tutte le fasce di età, in particolare tra gli over65 è calata del 3,1%. «Prosegue l’effetto degli ultimi cinque anni di crisi economica e continua la pressione esercitata dall’aumento dei costi dei premi assicurativi, e l’aumento del co-pays pervisite e medicinali» ha sottolineato Michael Kleinrock, direttore dello sviluppo della ricerca per la Ims «vediamo sempre più persone ridimensionare le aspettative su quanto spesso e per quali circostanze rivolgersi al medico per una visita o usare un farmaco».