Politica e Sanità
07 Maggio 2012Le imprese sono come il pallone in una partita di calcio: non smettono mai di muoversi. La regola vale anche per l’azienda farmacia e quindi sbaglia il titolare che non tiene sempre acceso il proprio cervello. Parole di Franco Falorni, commercialista e docente di economia d’impresa alla facoltà di Farmacia di Pisa, mattatore a Cosmofarma dell’evento che ieri mattina ha cercato di irradiare un po’ di ottimismo in una platea intristita dalle insistite analisi del giorno prima sugli effetti delle liberalizzazioni (almeno quattro gli incontri di sabato sul tema). Organizzato dal Laboratorio Farmacia, il centro studi diretto dallo stesso Falorni, il convegno ha messo sul tavolo non la ricetta ma gli ingredienti che serviranno alla professione per uscire dal tunnel. E per cambiare, perché come s’è detto un’azienda è come un pallone e il movimento è insito nella sua stessa forma.
E allora la parola d’ordine è quella di non vedere nel mutamento solo un male né nella crisi solo un rischio. «Come diceva Einstein» ha ricordato Falorni «solo chi non ha fiducia nelle sue capacità ha paura». Certo le incognite non vanno nascoste: come ha ricordato Riccardo Varaldo, presidente della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, lo spostamento di prodotti extra-canale è certamente destinato a proseguire nei prossimi anni e questo – unito all’allargamento delle farmacie – comporterà nel tempo una diversificazione della rete, con presidi caratterizzati da modernizzazione e innovazione da una parte e dall’altro presidi di connotazione tradizionale. Ma ci sono anche le opportunità: come ha ricordato con una robusta serie di dati Carla Colicelli, direttore del Censis-Forum per la ricerca biomedica, le famiglie e i cittadini sono chiamati nel tempo a coprire di tasca propria una fetta sempre più consistente di prestazioni ed è forte il bisogno di soggetti che sappiano offrire a questa domanda risposte qualificate e dal corretto rapporto prezzo-beneficio, anche per contrastare le sirene talvolta pericolose della sanità low cost.
La conclusione è un invito ai titolari perché non si perdano d’animo. L’hanno persino messo in musica alcuni giovani titolari di Pisa, in un applaudito videoclip proiettato al termine del convegno: i farmacisti sono ancora qua.
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