Politica e Sanità
17 Maggio 2012Confermato nel 2011 il trend di crescita delle segnalazioni alla Rete nazionale di farmacovigilanza, con un aumento del +6%, anche se il tasso è stato inferiore rispetto agli anni precedenti (nel 2010 per esempio l’incremento è stato del 38%). La principale fonte delle segnalazioni (55%) rimangono i medici ospedalieri, seguiti dai farmacisti (12%). Questa la fotografia scattata Aifa, che, in collaborazione con i centri regionali di farmacovigilanza, ha illustrato l’andamento delle segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza. Secondo quanto emerge, dal 2001 al 2011 sono state segnalate in totale 119.330 sospette reazioni avverse a farmaci e vaccini e l’anno scorso il numero «è stato pari a 21.473, equivalente a un tasso di 356 segnalazioni per milione di abitanti». Un andamento però che mostra una notevole disomogeneità: «in cima alla lista delle Regioni ci sono Lazio (+73%), Toscana (+63%) e Campania (+57%), mentre nel Veneto è stata registra una marcata riduzione (-53%), dovuto alla conclusione di un progetto di farmacovigilanza. Ma complessivamente il Gold Standard dell’Oms a livello regionale è stato raggiunto, e superato, solamente da 4 Regioni: Lombardia (934), Toscana (788), Basilicata (388) e Molise (341)». Per quanto riguarda le tipologie, il 30% ha riguardato reazioni avverse gravi, il 69% invece non gravi. «Le segnalazioni da medici di medicina generale si mantengono pressoché costanti con una leggera flessione (-3%) così come anche quelle da pediatri di libera scelta (-10%) che passano da 263 a 236». Importante un altro dato: «aumentano le segnalazioni da infermiere (+39%), che passano da 580 a 807». Per quanto riguarda la tipologia delle medicine indicate come sospette nelle segnalazioni, «si osserva che, nel 2011, l’84% ha riguardato i farmaci in generale e il 16% i vaccini. In valore percentuale i maggiori incrementi sono stati registrati per i farmaci appartenenti alla classe ATC degli antineoplastici (L +20%), degli antimicrobici per uso sistemico (vaccini esclusi) (J +16%) e dei dermatologici (D +14%). I maggiori decrementi sono per i farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali (G-23%) e dei preparati ormonali sistemici (H- 16%)». Mentre le reazioni più segnalate nel totale della banca dati «sono quelle cutanee (22%), seguite da quelle relative alle condizioni generali e da quelle gastrointestinali.
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