Politica e Sanità
13 Giugno 2012«Distruggere la farmacia» sembra questo, secondo una nota del Coordinamento delle parafarmacie, l''obiettivo dei provvedimenti legislativi proposti dal ministro Balduzzi. «I provvedimenti già presi dal Governo Monti in materia di farmaci e farmacia», continua la nota, «cosi come quelli in discussione in questi giorni, sembrano più decisioni punitive nei confronti di una categoria professionale che una vera apertura alla concorrenza. Un epilogo che le parafarmacie temono forse più di Federfarma, perché è bene ricordarlo al Governo come alle forze politiche, se la farmacia entra in crisi, la parafarmacia, almeno quella del giovane farmacista che ha fatto mille sacrifici per aprirla, cessa di esistere molto prima». Le parafarmacie, perciò, auspicano un intervento unitario con Fofi e Federfarma contro «quei "Poteri Forti" del settore farmaceutico che lavorano da tempo per togliere l''esclusività della titolarità del farmacista, per affidare alle grandi compagnie la distribuzione del farmaci in Italia. Al farmacista» conclude la nota «un solo destino: essere un dipendente. Addio alla titolarità per il farmacista, se è buono e non si agita, forse potrà rimanere titolare della farmacia rurale sussidiata».
Pronta la risposta di Fofi che attraverso il presidente Andrea Mandelli sottolinea come fatto positivo «che i colleghi delle parafarmacie esprimano oggi una posizione che coincide con quanto da tempo andiamo dicendo, vale a dire che le liberalizzazioni così come perseguite in Italia sembrano avere un solo obiettivo finale: eliminare l''autonomia dei professionisti legati da un rapporto fiduciario con il cittadino per consegnare la regia della dispensazione del farmaco alle società di capitali e a una mera logica di profitto». Bando alle contrapposizioni, perciò, conclude Mandelli «ci auguriamo che da ora in poi questo compito divenga più facile perché la difesa della professione, a vantaggio della tutela del cittadino, richiede l''impegno comune di tutti noi. Alla luce di queste considerazioni, quindi, ritengo doveroso invitare a un tavolo tutte le componenti interessate, per costituire un fronte comune contro i poteri forti che mirano alla distruzione della professione del farmacista».
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