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Politica e Sanità

09 Luglio 2012

Concorso straordinario, tutti a chiedersi dove candidarsi


Tra le mete preferite spicca il Nord, con una leggera prevalenza per il Nord-est. Ma c’è anche chi consiglia qualche regione del Centro, come la Toscana o l’Umbria. Programmi per le vacanze? No, suggerimenti per il concorso straordinario che assegnerà le nuove farmacie. Al quale, come si sa, i candidati potranno partecipare con i piedi in due scarpe, cioè in due diverse regioni. Ed ecco allora che nei forum di discussione frequentati dai farmacisti fioccano da qualche giorno le richieste di consigli sulle “mete” da preferire: ammesso che la prima scelta vada alla regione in cui già si risiede, come orientarsi per la seconda? Quali sono le destinazioni più appetibili per chi aspira a fare il titolare? Nei forum i pareri sono discordanti – chi dice Lombardia, chi Puglia, Emilia Romagna o Lazio – e allora può essere utile rigirare la domanda a qualche esperto. «Dare consigli non è facile» è la replica di Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino «posso dire però che nella mia regione le Asl pagano puntualmente e in quasi tutte le province si registra una forte collaborazione tra Ordini e rappresentanze locali del sindacato, cosa da non sottovalutare. Terrei presente anche il quadro economico della regione: da noi, per esempio, c’è il problema della Fiat che sta de localizzando, ma d’altro canto il Piemonte vanta un’inclinazione per le medicine complementari che può diventare un elemento d’attrazione».
Per altri invece la scelta dovrebbe passare da un’attenta analisi delle sedi disponibili: «L’importante è non farsi ingannare dai numeri» avverte Ettore Novellino, presidente dell’Ordine di Avellino, sul cui sito verrà proposto a breve un servizio di consulenza via mail per i farmacisti che vorrebbero partecipare al concorso «più che puntare su Regioni con parecchie farmacie in assegnazione, meglio preferire quelle nelle quali sul totale c’è una forte prevalenza di sedi “interessanti”, cioè con bacini non inferiori ai 2.500 abitanti». Dello stesso avviso il commercialista Marcello Tarabusi: «Più che le regioni a fare la differenza sono le sedi» conferma «andare a fare il titolare a Siena o Firenze non è la stessa cosa. È però evidente che valutazioni di questo genere se le può permettere solo chi mira a punteggi elevati».
Anche chi è meno fortunato, però, potrebbe preferire regioni più “amichevoli” dal punto di vista imprenditoriale. «Allora la prima cosa da fare è guardare il Pil regionale» riprende Novellino «non dimentichiamoci, infatti, che se un tempo la farmacia media faceva il 70% del fatturato con il Ssn e il 30 con la spesa privata, oggi siamo ormai al 50 e 50. Quindi meglio scegliere regioni dove c’è una maggiore propensione all’acquisto privato. E meglio anche evitare regioni dove invece c’è una redditività per ricetta più bassa della media nazionale. Per esempio, la Toscana. E anche quelle dove si registrano i ritardi maggiori nei rimborsi, ma questo è quasi banale dirlo». «Io punterei anche a regioni dove i programmi di implementazione della scheda elettronica del paziente e della Sanità digitale sono più allo stadio più avanzato» suggerisce Tarabusi «perché significa che si apriranno spazi potenziali per le farmacie del territorio, con nuovi ruoli e nuovi servizi».
Consigli da intascare ma da spendere non si sa quando, perché il decreto integrativo con le correzioni all’articolo 11 che le Regioni attendono per far partire i concorsi pare “desaparecido”. Come se il governo se lo fosse dimenticato in un cassetto. «Sono molto preoccupato» ammette Felice Ribaldone, presidente dell’Ordine di Genova, che tra breve istituirà un servizio di consulenza per aiutare i farmacisti a valutare correttamente i propri punti e quindi le chance di passare il concorso «temo ricorsi a valanga e contenziosi che finiranno per bloccare a lungo le assegnazioni. Più che della regione dove presentarsi, io mi preoccuperei di quando e come questo concorso si farà». E soprattutto se sarà ancora a bando unico, come era stato promesso: la Puglia ha già emanato il suo, e a quanto pare qualche altra Regione si starebbe già preparando in gran segreto a fare altrettanto.

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