Politica e Sanità

23 Luglio 2012

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Gli emendamenti più determinanti alla spending review, quelli dei relatori che dovrebbero recepire le indicazioni dal Governo, potrebbero arrivare tra oggi e domani, segno che le trattative ancora aperte con le categorie colpite dal decreto, in particolare Regioni ed enti locali, potrebbero portare a qualche risultato, anche se di concessioni finora se ne sono viste poche. Per il resto la pioggia di modifiche richieste dai senatori (ben 1.800 emendamenti) sono arrivate per ora dai partiti, con Pd e Pdl che insieme hanno toccato quota 60%. Al centro delle richieste ci sono quasi tutti gli articoli del provvedimento, ma le attenzioni si sono concentrate soprattutto sulla sforbiciata alla spesa sanitaria, con la richiesta di un taglio più selettivo dei posti letto, della revisione della stangata sulla farmaceutica, della limitazione ai nuovi contratti della riduzione del 5% delle spese per beni e servizi. Tra le proposte anche quella di non contrarre i fondi per la ricerca a fronte di una riduzione di 2,6 miliardi delle spese per i cacciabombardieri F35 e altri sistemi di difesa. Ora inizia la partita più difficile: oggi parte l’esame (e la scrematura) degli emendamenti in commissione Bilancio, ma ci sono solo due giorni per arrivare a un punto fermo. Giovedì è previsto il voto (con fiducia) al Senato e l’invio del testo alla Camera, che verrà blindato, con la deadline fissata per la prima settimana di agosto.