Politica e Sanità

27 Luglio 2012

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Tempo di verifiche, in Lombardia, per l’intesa sperimentale che in tre Asl della regione vede le farmacie impegnate nella dispensazione di alcuni ex Osp-2. L’accordo, firmato lo scorso dicembre, ha cominciato a essere applicato da maggio a Mantova, Pavia e Melegnano (in provincia di Milano): l’obiettivo è quello di appurare, dati alla mano, se la distribuzione attraverso i presidi territoriali assicura al Servizio sanitario risparmi apprezzabili in termini di contenimento degli sprechi, ossia confezioni lasciate a metà. «Per misurare le variazioni di spesa» spiega Gianni Petrosillo, segretario di Federfarma Lombardia «è stata selezionata una lista di ex Osp-2 che consentisse di lavorare su “cluster” di pazienti cronici con terapia stabilizzata. Da tre mesi gli assistiti si recano in farmacia con la ricetta rossa dello specialista e ritirano il farmaco prescritto».
L’intesa, di validità semestrale, prevedeva un primo check sui dati raccolti a metà sperimentazione, ossia a fine luglio. «Abbiamo chiesto alla Regione un incontro per fare un bilancio» prosegue Petrosillo «contiamo di vederci ai primi di agosto». Se i dati dovessero rivelare un risparmio, per le farmacie scatterebbe una remunerazione paramentrata proporzionalmente e il progetto verrebbe esteso. In caso contrario, le Asl utilizzerebbero i tre mesi successivi per ricostituire le scorte e riprendere in carico la dispensazione.