Politica e Sanità
25 Settembre 2012«Una manovra iniqua, che sposta quote di mercato creando un impatto pesantemente negativo sulle industrie farmaceutiche cui viene negato il diritto a competere» il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi torna ad attaccare la spending review dell'agosto scorso, a margine di una conferenza stampa a Milano per il prossimo lancio sul mercato di telaprevir, nuovo farmaco contro l'epatite C che, in associazione alla terapia standard, promette di dimezzare la durata del trattamento nei pazienti naive o recidivanti. Nel mirino del presidente di Farmindustria la norma che ha introdotto la prescrizione per principio attivo «una norma da abrogare perché non serve a nessuno e si limita a spostare quote di mercato che non dovrebbe essere lo stato a spostare bensì la normale competizione». La conferenza stampa è l'occasione per ribadire anche le perplessità sull'ultima, l'«ennesima» precisa Scaccabarozzi, manovra Balduzzi, una manovra che «ci si poteva risparmiare, dopo la spending review, oltretutto fatta con un decreto e con criteri di urgenza che non ravvisiamo». Due i punti critici nella visione degli industriali del farmaco: «Per cominciare la revisione del Prontuario, che è facoltà dell'Aifa effettuare in qualsiasi momento», non solo «anche la norma che amplia l'uso off-label dei farmaci, l'ennesimo colpo alla ricerca». In pratica, spiega Scaccabarozzi «è possibile l'utilizzo di un farmaco per un uso diverso rispetto a quello per cui è stato messo sul mercato, senza autorizzazione, senza dossier e senza sperimentazione, cioè senza processo regolatorio, solo sulla base della logica economica, cioè perché costa meno». Un provvedimento che, secondo Scaccabarozzi, rende anacronistico il processo regolatorio e «pericolosa anche per i pazienti, che vengono trattati con farmaci non sperimentati a sufficienza». Ora la prossima tappa sarà il tavolo sulla farmaceutica lanciato «tardivamente» dal ministro Passera. «Speriamo sia un punto di partenza» sottolinea il presidente di Farmindustria «noi siamo disposti a fare la nostra parte fino in fondo, ma giocando in modo corretto» conclude.
Marco Malagutti
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