Politica e Sanità

25 Settembre 2012

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Federfarma Verona si sta «impegnando attivamente» affinché la sperimentazione nazionale della “Carta acquisti-bis”, aggiornamento dell’attuale Social card, coinvolga anche le farmacie della città, da momento che Verona fa parte del campione di 12 città in cui verrà verificata la validità del nuovo sistema. Lo si apprende da una nota stampa, che ricorda che l’evoluzione della Carta, stabilita dal Governo Monti nel “Semplifica Italia”, consiste in un aumento delle potenzialità di 4 o 5 volte, fino a un valore di 200 euro al mese (a seconda della consistenza dei nuclei familiari) e sarà rivolto alle famiglie con minori in condizioni di disagio economico e lavorativo, nonché con redditi Isee non superiori ai 3.000 euro e altre specifiche come il disagio abitativo. Una differenza sostanziale, dice la nota di Federfarma Verona, rispetto alla Social card attuale che «ha, invece, un valore di euro 40 al mese e spetta agli over65 o ai nuclei familiari con figli di età inferiore ai 3 anni e reddito Isee fino a 6 mila euro l’anno». L’attuale Social card, sottolinea Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona «è già molto utilizzata in farmacia con un vantaggio per gli utenti di uno sconto del 5% sugli acquisti pagati con la Carta in questione, (escluso il pagamento di ticket), e la misurazione gratuita della pressione arteriosa e/o del peso corporeo, in occasione di un acquisto pagato con la Social card. Essendo la farmacia il luogo in cui si intrecciano agli interventi strettamente sanitari quelli sociali e umanitari, sappiamo che vi sono a Verona numerosi gruppi familiari in gravi ristrettezze economiche per i quali la Carta acquisti-bis costituirebbe una ventata di ossigeno». Tra le altre città incluse nella sperimentazione, Torino, Milano, Venezia, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo.