Politica e Sanità

03 Ottobre 2012

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Clima sempre più pesante, in Toscana, per l’intesa di Siena tra Asl e farmacie comunali sulla dispensazione di una sessantina di molecole genericabili di fascia A. L’accordo, siglato tra agosto e settembre, coinvolge una mezza dozzina di municipali e riconosce alle farmacie compensi “stracciatissimi”: un euro a confezione per i medicinali con prezzo inferiore ai tre euro, 1,40 per gli altri. Era da tempo che l’Asl lavorava per arrivare a questa intesa, estranea al Pht (sul quale è in vigore un accordo tra Regione e Federfarma che riconosce alle farmacie 4 euro a confezione) e riconducibile ai progetti toscani per gare d’acquisto centralizzate e distribuzione nelle farmacie con modalità “simil-dpc”. Nei mesi scorsi era stata avviata una trattativa con il sindacato provinciale dei titolari, abortita dopo qualche settimana, poi ad agosto l’intesa con sette comunali del senese, secondo alcune fonti spinte all’adesione per le pressioni esercitate sui sindaci dall’amministrazione toscana.
Comunque stiano le cose, la reazione di Federfarma regionale e della Cispel (in rappresentanza delle farmacie pubbliche) non si è fatta attendere: prima un incontro giovedì con la Regione per esprimere la contrarietà delle due sigle all’iniziativa senese, poi una lettera dell’Urtofar ai sindaci e all’Asl per diffidare «da comportamenti o atti che possano portare a compimento l’accordo». Per Cispel, in particolare, intese di questo contenuto sono stipulabili soltanto a livello regionale e i compensi pattuiti rischiano di mettere in crisi l’intera rete delle farmacie. Federfarma Toscana, dal canto suo, ribadisce la linea decisa lo scorso inverno a Montecatini: «Riconfermiamo il nostro no a progetti regionali di distribuzione imperniati su gare d’acquisto» spiega a Farmacista33 Marco Nocentini Mungai, presidente del sindacato regionale «ogni ipotesi di remunerazione alternativa delle farmacie si discute soltanto a livello nazionale».