Politica e Sanità

05 Ottobre 2012

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Si fa sempre più accesa la polemica all’interno di Federfarma sulla questione della riforma della remunerazione al centro del tavolo Aifa da poco inaugurato. A lanciare l’”attacco” un comunicato di Federfarma Lazio, nel quale il presidente Franco Caprino, accusa l’attuale dirigenza di avere sbagliato strategia. Un’accusa che Annarosa Racca, presidente nazionale dell’associazione, rimanda al mittente definendola «un fatto molto grave».
«La trattativa in corso al tavolo Aifa sulla remunerazione non avrebbe dovuto partire, almeno in questo momento e con questo governo» attacca Caprino. Secondo Caprino è da escludere di riuscire a ottenere, come auspicato da Federfarma, il rientro in farmacia di tutti i farmaci Osp2 e dei farmaci innovativi, nonché la riduzione della distribuzione diretta da parte della Asl e della Dpc, a tutto vantaggio delle farmacie del territorio. «Una prospettiva che risulterebbe anche convincente, se non fosse che entrambe le leggi che prevedono la revisione della remunerazione delle farmacie si riferiscono» spiega il presidente di Federfarma Lazio «alla sola remunerazione del servizio farmaceutico reso in regime convenzionale» In più, si chiede Caprino «chi può ragionevolmente ritenere che le Regioni – responsabili della spesa sanitaria e con i conti perennemente in rosso – possano anche solo considerare la prospettiva di un ridimensionamento dall’alto della distribuzione diretta e della Dpc?» E ancora «c’è qualcuno disposto a scommettere anche un solo euro sul fatto che gli Osp2 e i farmaci innovativi ad alto costo possano essere riportati in farmacia?» Domande senza risposta per ora, secondo il rappresentante dei titolari del Lazio. «Il presidente di Federfarma Lazio sta andando contro una delibera nazionale e se ne assume la responsabilità» sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma, interpellata da Farmacista33. «La proposta sulla remunerazione in discussione al tavolo Aifa» continua Racca «è frutto di un percorso serio e condiviso e di tanti momenti di confronto all’interno del sindacato». Quanto al merito delle accuse di Caprino, il presidente di Federfarma evidenzia come nella proposta «non siano contemplate spese aggiuntive per le regioni, perché si rimane all’interno della spesa territoriale». Il percorso è difficile, conclude, «la redditività delle farmacie sta diminuendo e il presidente di Federfarma Lazio va contro una delibera nazionale»ribadisce.

Marco Malagutti