Politica e Sanità

18 Ottobre 2012

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Fatica ad andare avanti il progetto di legge sull''organizzazione del servizio farmaceutico regionale con cui le Marche intendono recepire il decreto sulle liberalizzazioni. L''ostacolo arriverebbe dalla questione delle ferie: il testo, ancora all''esame della  V Commissione consiliare, le dà per facoltative, ma contro tale orientamento si schiera l''Ordine dei farmacisti di Macerata. «Peccato però» obietta Pasquale D''Avella, presidente di Federarma Marche «è che l''Ordine parrebbe dimenticare l''Ordinanza del Consiglio di Stato emessa ai primi di settembre secondo la quale la liberalizzazione di orari e turni prevista dal decreto cresci Italia riguarda anche la chiusura per ferie». Per D''Avella, in sostanza, non si dovrebbe far altro che seguire la strada sulla quale sta attualmente procedendo la Liguria: «Ci ritroviamo in pieno con quel progetto di legge» dice «che tutela tutti i presidi, anche i più piccoli, attraverso l''individuazione di fasce obbligatorie di apertura e che recepisce l''ordinanza del Consiglio di Stato».
Il sindacato intanto può festeggiare perché nella proposta di legge è stata recepita la sua richiesta di limitare la libertà di apertura alla sola fascia diurna, per tutelare le farmacie di turno. «Non è stato ancora stabilito» puntualizza D''Avella «se tale limitazione avverrà attraverso l''inserimento di  una norma sul doppio orario o la stesura di un regolamento dedicato». Qualsiasi sarà la strada scelta, tuttavia, Federfarma si dice soddisfatta per  «il costruttivo e intelligente percorso seguito con la Regione».