Politica e Sanità

14 Novembre 2012

---

È un vero botta e risposta quello che si è sviluppato su il Giornale tra Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione e Vittorio Feltri, all’indomani del suo editoriale dal titolo “Se il Governo perseguita i farmacisti” che prende posizione a favore delle farmacie sulla questione dell’accordo sulla remunerazione, «modificato dal Governo in termini peggiorativi a due giorni dall’entrata in vigore». «Dopo il ripensamento» scrive Feltri nel suo editoriale del 9, la categoria è allarmata, perché teme che «si punti al suo annientamento». Il disegno, continua, «è di fare l’interesse della grande distribuzione (supermercati per capirci) che aspira da tempo a vendere farmaci, affidando la responsabilità a un direttore laureato aiutato non più da colleghi iscritti all’ordine, ma semplici commessi». Con un servizio per i clienti «di qualità nettamente inferiore». All’editoriale risponde Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, con una lettera pubblicata sul Giornale del 13: «in primo luogo segnalo che secondo l’Antitrust, il settore farmaceutico può essere ancora oggetto di interventi di perfezionamento ai fini di una corretta concorrenza. A nostro avviso si tratta di stimolare la concorrenza a tutto favore dei 60 milioni di cittadini che acquistano farmaci a valore ancora troppo elevato». Poi aggiunge: «Siamo certi che il Governo non abbia il disegno di fare l’interesse della grande distribuzione (non solo supermercati) ma che punti a interventi che portino a un allargamento della base di offerta». Cobolli Gigli ricorda quindi gli interventi di liberalizzazione, a seguito dei quali «hanno aperto oltre 300 corner nella Gdo e più di 2.500 parafarmacie».