Politica e Sanità

28 Febbraio 2013

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A elezioni appena concluse, la situazione politica ancora incerta riscrive l’agenda dei tavoli in cui vengono discusse e prese decisioni che toccano anche il mondo della sanità italiana. Tra le prime a farne le spese ci sono due importanti appuntamenti che erano previsti per oggi: la conferenze Stato-Regioni e la conferenza Unificata.
Ne ha dato notizia ieri un secco comunicato pubblicato sul sito della Conferenza delle Regioni, firmato da Piero Gnudi, Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport. Non è stata addotta alcuna spiegazione riguardo alle motivazioni che hanno portato all’annullamento dei due incontri e non è stata fissata una data sostitutiva, per cui l’incertezza politica post-elettorale resta solo un’ipotesi, ma è la più accreditata.
La recente tornata elettorale ha infatti modificato gli equilibri dei governi delle Regioni italiane.
Alla guida della Lombardia, in parziale continuità con la giunta precedente, è stato eletto Roberto Maroni, della Lega Nord, partito che già era al potere in Piemonte e in Veneto.
Ma il Lazio e il Molise sono stati conquistati dalla coalizione di Centro Sinistra, che ora governa undici regioni, contro le otto condotte da presidenti di Centro Destra. Nel Lazio, Nicola Zingaretti ha preso il posto della dimissionaria Renata Polverini, mentre nel Molise Paolo Frattura ha sostituito Michele Iorio. Proprio quest’ultimo ricopriva la carica di vicepresidente della conferenza Stato-Regioni, che dovrà dunque essere riassegnata.
I nuovi eletti in Lombardia, Lazio e Molise saranno proclamati dalla Corte di Appello e solo in quel momento la loro carica sarà effettiva. Ma la tornata elettorale appena conclusa ha anche sconvolto gli equilibri politici a livello centrale e le Regioni dovranno confrontarsi con nuovi interlocutori, ancora tutti da definire.