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Politica e Sanità

12 Aprile 2013

Crisi farmacie, Ims: è ora di scelte coraggiose


È il momento di fare scelte coraggiose e innovative. È questo secondo gli analisti di Ims Health la modalità per i farmacisti per fronteggiare la situazione di crisi disegnata dalle analisi più recenti. I numeri parlano chiaro. Un miliardo di euro di crollo nel bilancio farmaceutico in un solo anno dal 2011 al 2012, dai 25,8 miliardi del 2011 ai 24,8 dell'anno passato. «Il -4% in totale» conferma Lorenzo Brambilla (foto), Direttore Bu Ch di Ims Health. Due gli aspetti di spicco secondo Ims: la scadenza dei brevetti dei farmaci blockbuster e il ricorso sempre più diffuso a forme di distribuzione alternativa. «Quello delle scadenze brevettuali è un fenomeno in corso da tempo e va a toccare soprattutto i farmaci di fascia A rimborsati dal Ssn. È qui che si registra il decremento più significativo. A questo aspetto» continua Brambilla «va aggiunto il fenomeno crescente delle distribuzioni alternative da parte del Ssn attraverso le farmacie ospedaliere e quella per conto del Ssn attraverso le farmacie territoriali. Quest'ultima è una modalità di distribuzione aumentata sia come diffusione sia per numero di farmaci coinvolti». Si spiega anche così il ribasso del 5,9% dei prodotti a prescrizione, vista l'uscita dal canale retail di farmaci ad alto costo. Un altro aspetto significativo riguarda il canale commerciale dove si registra una sostanziale stabilità con un valore di -0,6%. «Si tratta di un andamento flat» continua «che è dato dall'effetto dei prezzi positivo e da una contrazione in volumi». Anche quest'ultima è una ricaduta della crisi con la tendenza da parte della popolazione a ridurre gli acquisti anche nel comparto igiene e bellezza. «Un tradizionale driver di fatturato che registra una battuta d'arresto. L'unica performance positiva è quella di integratori e nutraceutici» riprende. Nel mercato commerciale un ruolo è esercitato anche dalla concorrenza di corner della Gdo e dalle parafarmacie «nel complesso circa l'11% del canale commerciale». E lo scenario futuro non si presenta particolarmente allettante tenuto conto sia dello scenario di crisi e dell'effetto trascinamento sugli anni a venire sia dell'apertura di nuove farmacie alla luce della revisione della pianta organica. «Le nuove aperture aumenteranno probabilmente la competitività interna al canale con contrazione del fatturato medio per le farmacie. Il trend non è previsto in crescita per i prossimi tre o quattro anni» conferma «ed è necessario mettere in campo nuovi modelli di business per affrontare la situazione».

Marco Malagutti

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