Politica e Sanità

17 Giugno 2013

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Il ddl sulla concorrenza, che conteneva anche l''impegno di liberalizzare la vendita dei medicinali di fascia C è fermo sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico e su quello dell''Antitrust, ma è da lì che si dovrebbe ripartire. È questo il monito che le Parafarmacie italiane rivolgono al governo che si appresta a varare un pacchetto di nuove liberalizzazioni. «I ministri Saccomanni e Zanonato» spiega il in una nota il presidente delle Federazione nazionale della farmacia non convenzionata, Giuseppe Scioscia «hanno preannunciato nuove liberalizzazioni ed è pertanto rivolto a loro la nostra sollecitazione». Secondo Scioscia, se il governo vuole rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano, il decreto del Fare dovrà comprendere «anche la riforma dei farmaci, nel solco di quanto inizialmente previsto dal ddl concorrenza che giace da tempo sui tavoli del  ministero dello Sviluppo economico e su quello dell''antitrust. Tuttavia» aggiunge «la normativa italiana ancora vieta alle parafarmacie di vendere i medicinali con obbligo di ricetta bianca». Le prime liberalizzazioni, si legge nella nota, hanno creato un circolo virtuoso con 4mila parafarmacie e 8 mila posti di lavoro, «che ha innescato una conseguente diminuzione dei prezzi a tutto vantaggio del cittadino consumatore». L’auspicio, conclude Scioscia, «è che questo governo riprenda le fila di quanto allora avviato portando a termine quei passaggi incompiuti indispensabili alla nostra stessa sopravvivenza».