Politica e Sanità

19 Giugno 2013

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Il 71% dei farmacisti britannici è così preoccupato del futuro finanziario della farmacia che non incoraggerebbe i propri figli verso la professione di farmacista. È quanto risulta da un sondaggio del Lloyds TSB commercial banking per conoscere l’Healthcare confidence index di medici, dentisti e farmacisti. Gli ultimi dati raccolti mostrano che, nonostante nel 2012 molti farmacisti fossero ben impressionati dalla riforma sanitaria, oggi circa 2 su 3 (il 62% per la precisione) non sono più convinti che lo spostamento verso i clinical commissioning groups di medici di base sia un fatto positivo per la loro professione. Rispetto ai medici e ai dentisti, poi, i farmacisti hanno espresso i livello minimo di fiducia a lungo termine nel futuro finanziario, l’83% aspetta un ulteriore consolidamento del mercato e il 92% è convinto che la pressione finanziaria aumenterà nei prossimi 5 anni. Commentando questi risultati, Kevin Nichols, direttore di The pharmacy consultancy (associazione di categoria) e tra gli autori dell’Healthcare confidence index, ha detto «non c’è dubbio che la categoria M (tetto allo sforamento della spesa farmaceutica pubblica) è stata l’ultimo duro colpo inflitto al morale del settore farmacia. Il grado di ottimismo dei farmacisti è precipitato è c’è ancora un grande senso d’incertezza; incertezza su come funzionerà il nuovo sistema e incertezza su che cosa in definitiva potrà dare margini e profitti».