Politica e Sanità
23 Luglio 2013Www.121.doc non esiste più, al suo posto un nuovo dominio .net che per l’Italia è www.it.121doc.net. Un cambio di nome quantomeno sospetto quello della farmacia on line, che nel mese di maggio era stata al centro di polemiche dopo un annuncio a tutta pagina su un quotidiano nazionale. A far discutere il divieto nazionale di vendere on line farmaci con obbligo di ricetta medica su tutto il territorio italiano. «Il sistema di vendita online è sicuramente illegittimo per il mercato italiano dei medicinali regolato dal decreto legislativo 219/06 in quanto le confezioni dei medicinali spedite dal Regno Unito riportano solo indicazioni in lingua inglese in spregio all''art. 80 del decreto 219/06 che impone la lingua italiana in relazione all''imballaggio esterno (art. 73); al foglietto illustrativo (art. 77) e agli eventuali segni e pittogrammi (art. 79)» spiegava un esperto come Maurizio Cini su Farmacista33. In più «le confezioni non riportano il numero di Aic nazionale che ne attesta il rilascio di autorizzazione all''immissione in commercio sul territorio nazionale. A nulla valendo le eventuali affermazioni che si tratta dello stesso medicinale autorizzato sia in Italia che in Inghilterra. La vendita avviene non sulla base di una prescrizione medica ma solo a seguito di un''auto certificazione dei propri parametri medico-clinici che il paziente dichiara senza alcuna possibilità di verifica da parte del "prescrittore on-line" e quindi in assenza di una ricetta medica come prevista dalla normativa italiana”, in base alla quale “è previsto che la vendita dei medicinali per uso umano soggetti alla presentazione della ricetta medica possa avvenire unicamente presso le farmacie aperte al pubblico o tramite (ma non è questo il caso) di apposti servizi di distribuzione diretta del Ssn».
Da qui la reazione di Federfarma con la richiesta alle autorità competenti di un intervento per bloccare il sito. L’ipotesi è che lo scollegamento del sito, avvenuto anche per i corrispondenti siti di Portogallo, Spagna e Francia, abbia voluto prevenire un eventuale atto d’autorità, visti gli illeciti evidenziati da Cini e che sarebbero prevenuti dal dominio .net che esclude la collocazione geografica. (MM)
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