Politica e Sanità
26 Luglio 2013Il progetto pistoiese Pharma Care su Bpco e Parkinson ha incassato martedì sera ben due “benedizioni”, quella del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e quella, abbastanza scontata, del dirigente del Settore farmaceutica della Toscana, Loredano Giorni (foto). «Non posso che dare il mio plauso alla centralità che il progetto Pharma care attribuisce alla capacità professionale delle farmacie di essere vicine ai bisogni della popolazione, in generale, e a quella dei malati, in particolare», ha scritto il ministro in una lettera inviata alla presidente di titolari pistoiesi in occasione del convegno “Nuova farmacia, una risorsa per il futuro”.
L’ineludibile percorso di trasformazione della farmacia si scontra però con interlocutori come Giorni: «Il sistema farmacia deve essere completamente destrutturato e rifondato. La Giunta regionale vuole un modello diverso da quello attuale, integrato. Pistoia però rappresenta soltanto una piccola percentuale delle farmacie della Regione, mi auguro che questo progetto si espanda al più presto».
Giorni non ha risparmiato stoccate al Governo («Il patto per la salute si fa con le Regioni»), ai farmacisti («Basta con gli studi pilotati sui costi della diretta») e a entrambi, ribadendo che anche il terzo e il quarto tentativo di cambiare la remunerazione delle farmacie sono destinati a fallire. «Non si può pensare che la farmacia toscana sia uguale a quella ligure e a quella pugliese: le Regioni hanno il diritto di essere interlocutori», ha proseguito. «La farmacia deve diventare insostituibile: quando lo sarà davvero potrà pretendere un ruolo, poi parleremo di remunerazione. Il tempo è scaduto, non escludo che siano necessari altri provvedimenti drastici se entro pochi mesi non si vedrà un cambiamento vero».
Intanto si è rotto il fronte sindacale toscano, con la sospensione di un anno da parte di Urtofar dell’associazione pistoiese. Sia la presidente Sandra Palandri, sia il presidente dell’Ordine Andrea Giacomelli hanno ribadito che quella intrapresa da Pistoia è l’unica strada percorribile in Toscana.
Il punto è però quale prezzo sono disposti a pagare oggi i farmacisti per dimostrare di essere così preziosi e per riuscire a ottenere domani una remunerazione di questi servizi.
A Pistoia intanto si distribuiscono in Dpc le molecole coinvolte nel progetto, in Toscana si potenziano le case della salute e si continua a pensare di ampliare la diretta. Il progetto Pharma care è sicuramente un buon punto di partenza, ma il modello di sistema farmaceutico che ha in mente la Regione è compatibile con la sostenibilità dell’azienda farmacia?
Laura Benfenati
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