Politica e Sanità
31 Luglio 2013L’azienda respinge con fermezza qualsiasi strumentalizzazione e ingerenza che si svolga al di fuori della realtà gestionale nonché dei contenuti effettivi dei fatti. Così Leonardo Ferrandino, Amministratore e presidente di Admenta Italia risponde alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore alle Politiche Sociali di Milano Pierfrancesco Majorino dopo la decisione dell’azienda di uscire da Assofarm e di conseguenza di cambiare il Ccnl per tutti i suoi dipendenti, passando dall’applicazione del contratto collettivo di lavoro delle farmacie pubbliche, appena rinnovato, al contratto di lavoro delle farmacie private. Una decisione, sottolinea l’Ad di Admenta «discussa approfonditamente negli ultimi CdA alla presenza di tutti i membri, compresi quelli di nomina del Comune di Milano. Ferrandino poi nega che il recesso da Assofarm “debba ricadere sui lavoratori”. «L’azienda» dice «garantirà a tutti i dipendenti della società, in aggiunta a quanto previsto dal Ccnl delle farmacie private, tutta una serie di sitituti economici e normativi di miglior favore in linea con quanto già in essere nei mesi precedenti e non vi sarà nessun peggioramento retributivo per nessun lavoratore». Per Admenta la questione è legata al «percorso virtuoso di risanamento e sviluppo in un mercato come quello della farmacia che riceve continui interventi legislativi, a tutti i livelli volti al forte contenimento della spesa sanitaria con ricadute negative sul fatturato e sui margini della società che sono al limite della sostenibilità».
Marco Malagutti
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