Politica e Sanità
13 Settembre 2013È la «prima volta dal dopoguerra» che le farmacie francesi avvertono un rallentamento del giro d’affari. Nel 2012, il bilancio ha registrato un calo medio di 0,52 punti percentuali, sostiene Fiducial, società di servizi per le piccole imprese, che ha analizzato i rapporti di oltre 500 farmacie, riportando i dati in un libro inchiesta “Il quaderno del farmacista 2013”. Secondo Philippe Becker, direttore del dipartimento Pharmacie di Fiducial e responsabile dell’indagine statistica, «per la prima volta dal dopoguerra» il bilancio delle farmacie si presenta in negativo, e sottolinea che il margine commerciale si è mantenuto solo grazie all’effetto generici e la redditività si è conservata solo grazie alla cooperazione sociale. Il 2012 segna un punto di svolta nell’evoluzione economica delle farmacie e segnala che la professione dovrà adattarsi ai cambiamenti strutturali. Naturalmente il calo ha investito in misura diversa le varie tipologie di esercizi, tuttavia più del 58% delle farmacie ha riscontrato un andamento negativo dei propri affari. Vittime principali della recessione sono le farmacie rurali e quelle situate in centro città: le prime denunciano un calo dello 0,98%, quelle urbane del centro un meno 0,77% e quelle di quartiere dello 0,42%. Ne consegue che «le farmacie di città si fanno una concorrenza spietata per conquistare al clientela a colpi di sconti sui prezzi». Al contrario, e come negli anni precedenti, non subiscono scossoni i bilanci delle farmacie situate all’interno dei centri commerciali, anzi mostrano un segno positivo (1,87%) grazie alla localizzazione favorevole. Il margine di profitto (dopo gli sconti) nel 2012 è cresciuto come percentuale del fatturato, passando dal 27,83% del 2011 al 28,32%. Ciò si spiega con il progressivo incremento della sostituzione con i generici: calano le entrate ma il margine relativo aumenta, tuttavia si tratta di un aumento fasullo perché, tenendo conto della regressione complessiva il margine, in valore assoluto, non è aumentato. Secondo Fiducial i dati del rapporto «sollevano molte incertezze circa il futuro economico della professione. La fase di ristrutturazione che attraversa il settore pone le farmacie difronte a nuove e numerose sfide: l''evoluzione della demografia medica, nuove regole, la pressione dall''Europa, l''arrivo di nuovi compiti». Bisognerà adattarsi in fretta a un contesto ultracompetitivo, allargando i propri orizzonti e diversificando le attività.
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