Politica e Sanità
05 Dicembre 2013Il divieto previsto dalla legge italiana di vendere in parafarmacia medicinali soggetti a prescrizione è conforme al diritto dell''Unione europea. Si è pronunciata così ieri la Corte di giustizia della Ue ha respingendo il rinvio pregiudiziale del Tar Lombardia sulla normativa nazionale che vieta alle parafarmacie la vendita di medicinali di fascia C con obbligo di prescrizione. Il divieto, argomenta la Corte, «costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento» ma «è giustificato dall''obiettivo di garantire alla popolazione un rifornimento di medicinali sicuro e di qualità, il quale rientra nell''obiettivo più generale di tutela della salute». È stato anche ricordato che la pianificazione dell'apertura di nuove farmacie, secondo pianta organica, è «indispensabile per colmare eventuali lacune nell'accesso alle prestazioni sanitarie», evitare duplicazioni e garantire assistenza su tutto il territorio. «Se fosse consentito vendere nelle parafarmacie determinati medicinali soggetti a prescrizione medica, ciò equivarrebbe a commercializzare tali medicinali senza osservare il requisito della pianificazione territoriale, con il rischio che le parafarmacie si concentrino nelle località considerate più redditizie e che le farmacie situate in tali località vedano diminuire la propria clientela e subiscano una perdita di reddito» e quindi «una diminuzione della qualità del servizio che le farmacie forniscono al pubblico». La sentenza, dunque, sostiene Andrea Mandelli presidente della federazione degli ordini dei farmacisti (Fofi) «conferma un orientamento che si è andato formando nel tempo e che ribadisce la funzionalità del servizio farmaceutico italiano». Inoltre conferma, secondo Annarosa Racca, presidente di Federfarma «che il farmaco con ricetta debba stare nelle farmacie, cioè in un luogo sicuro e controllato. Confidiamo» aggiunge Racca «che questo importante riconoscimento europeo possa contribuire al rilancio e al potenziamento dei servizi offerti dalla rete delle farmacie nell''ambito del Ssn».
Simona Zazzetta
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