Politica e Sanità

06 Dicembre 2013

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Recuperare medicinali non ancora scaduti trasforma in utilità sociale uno spreco e riduce l’impatto ambientale ed economico del loro smaltimento. Sono questi gli obiettivi di un progetto pilota che la sperimentazione della scorsa estate a Roma, approda a Milano con 54 farmacie aderenti. Lo riferisce Paolo Gradnik, Presidente della Fondazione Banco farmaceutico: «Si stima che ogni anno si gettino via farmaci per un totale di un Kg per cittadino, il che significa che solo a Milano vengono buttati da 1.300 a 1.500 tonnellate di medicinali e buona parte di questi sarebbero ancora utilizzabili. Considerando che smaltire 1.500 tonnellate di farmaci costa mediamente 1.500 euro a tonnellata, quindi circa oltre 2 milioni di euro, il risparmio economico è evidente e se ne riuscissimo a risparmiare anche una parte sarebbe comunque sempre un gran risparmio di risorse, in un momento come questo. Esiste anche un vantaggio ambientale se si pensa alle emissioni di CO2, il dispendio energetico e lo smaltimento di rifiuti speciali quali sono i farmaci». I bidoni dedicati alla raccolta, chiaramente distinti da quelli per la raccolta di farmaci scaduti, saranno distribuiti all’inizio del 2014. «Speriamo» conclude Gradnik che questo studio pilota faccia capire alle istituzioni il valore di questa opportunità, anche perché per 54 farmacie lo facciamo, ma una distribuzione capillare in tutte le nostre farmacie è fuori dalla nostra portata».

Simona Zazzetta